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Prendersi cura dei propri occhi e quando sottoporsi ad una visita oculistica

a cura del dott. Giuseppe Frascogna

Gli occhi sono il principale mezzo attraverso cui interagiamo con l’ambiente che ci circonda e la vista è senza dubbio il più importante dei nostri sensi. Le patologie oculari possono presentarsi a tutte le età: dalla nascita fino all’età avanzata. Non tutte le malattie degli occhi si manifestano con dei segni o dei sintomi francamente riconoscibili dal paziente. Per questo non sottoporsi a visite oculistiche regolari può aiutare queste subdole patologie a rimanere silenti, continuando ad aggravarsi senza che il paziente se ne renda conto, se non quando il danno è ormai irreversibile. Esempi di queste patologie sono in età giovanile l’ambliopia, che se non trattata in tempo porta a danno visivo permanente di un occhio. In età più avanzate il glaucoma, una malattia degenerativa del nervo ottico dovuta ad un’aumentata pressione intraoculare, che se non riconosciuta e trattata può portare alla cecità. Altro esempio è la maculopatia senile, una malattia degenerativa della macula, che se viene idetentificata e gestita precocemente è ragionevolmente probabile un buon successo terapeutico.

E’ necessario, quindi, sottoporsi regolarmente alle visite oculistiche di controllo anche in assenza di sintomi specifici e fare un’adeguata prevenzione per godere di una buona qualità visiva anche da anziani.

Quando fare una visita oculistica ad un bambino?

Secondo l’American Academy of Ophthalmology, un bambino su venti in età prescolare e un bambino su quattro in età scolare hanno un problema agli occhi che, se non trattato, potrebbe causare una perdita permanente della vista. La buona notizia è che la maggioranza di questi problemi possono essere risolti se identificati e trattati in tempo. In caso di bambini nati a termine, con occhi sani e senza necessità di correzioni rifrattive, è consigliabile una valutazione ogni 1 o 2 anni, con particolare attenzione verso l’inizio della scuola elementare. Ma ci sono delle condizioni che rappresentano dei campanelli d’allarme per disfunzioni che vanno seguite più a stretto giro. In particolare, occorre rivolgersi all’oculista di fiducia se il vostro bambino presenta:

• mal di testa frequente o cronico

• episodi saltuari di disallineamento degli occhi fino a franchi strabismi

• vista annebbiata o doppia per vicino o per lontano

• gonfiore o prurito oculare o perioculare con strofinio degli occhi

• lacrimazione eccessiva o arrossamento

• difficoltà a riconoscere i diversi colori

• iride o pupilla pallide

• pupille di diametro differente

Quali sono le patologie di maggiore insorgenza nei bambini e come prevenirle?

I problemi oculari più comuni nei bambini sono:

Strabismo

Si verifica in circa il 4% dei bambini e si manifesta con un occhio che guarda pressoché dritto verso il punto di fissazione mentre l’altro è deviato nasalmente, temporalmente, in alto od in basso. Lo strabismo può essere già presente alla nascita o svilupparsi durante l’infanzia. Il trattamento può prevedere degli speciali occhiali o la chirurgia oculare. Se non trattato, lo strabismo può portare a problemi permanenti alla vista molto più gravi del semplice difetto estetico che esso comporta.

AMBLIOPIA (OCCHIO PIGRO)

Due bambini su cento soffrono di ambliopia. In questi piccoli pazienti un occhio è più “debole” dell’altro. Il sistema nervoso centrale dà priorità alle immagini provenienti dall’occhio migliore, “spegnendo” progressivamente le immagini che invece provengono dall’occhio più debole. Se non trattata precocemente, l’ambliopia può causare il mancato sviluppo di un occhio. Dopo l’età pediatrica qualsiasi trattamento sarà inefficace per il recupero funzionale, con danno permanente alla vista. Il trattamento è quindi una sorta di corsa contro il tempo e può includere occhiali, la chirurgia o la penalizzazione oculare, che consiste nell’applicare un cerotto sull’occhio più forte con determinate cadenze al fine di “stimolare” l’occhio più debole.

MIOPIA

La miopia è rara nei neonati e nei bambini piccoli, mentre è più comune nei bambini in età scolare. Consiste nella difficoltà a vedere gli oggetti lontani, mentre si vedono bene gli oggetti vicini. Gli occhiali di solito aiutano a migliorare la visione a distanza.

IPERMETROPIA

I bambini affetti da ipermetropia fanno fatica a vedere chiaramente gli oggetti vicini, ma possono vedere bene gli oggetti a distanza. Un certo grado di ipermetropia è considerato normale nei neonati e nei bambini, ma se l’ipermetropia supera determinati livelli, è necessario l’utilizzo degli occhiali.

CONGIUNTIVITE

Nei neonati e nei lattanti, la congiuntivite è più frequentemente causata da un’infezione virale o batterica. Nei bambini più grandi invece, un’allergia può esserne la causa. I sintomi includono arrossamento, lacrimazione, secrezioni oculari, prurito oculare. Va trattata con colliri o unguenti a base di antibiotici od antistaminici, a seconda dell’eziologia.

ASTIGMATISMO

E’ un difetto di rifrazione causato da una curvatura corneale non regolare. Può provocare visione offuscata. A seconda del grado di astigmatismo, possono essere consigliati gli occhiali. Nell’astigmatismo progressivo va escluso il cheratocono, una temibile patologia corneale, che va identificata in tempo per attuare la più corretta terapia (non basta il semplice occhiale).

Che disturbi porta la mancanza di vista?

I deficit visivi possono manifestarsi con un ampio range di disturbi. Il più comune è il visus centrale ridotto, che in termini semplici consiste nel non riuscire a leggere i caratteri dell’ottotipo, cioè la tabella luminosa utilizzata durante la visita. Questo è il disturbo che più spesso porta a rivolgersi all’oculista per un controllo, ma esiste una lunga serie di altri disturbi visivi: i deficit del campo visivo come gli scotomi, la visione doppia, le miodesopsie o visione di “mosche volanti”, le fotopsie o flash luminosi, i fosfeni, le metamorfopsie, la fotofobia e molti altri. Ma la mancanza di vista non sempre porta disturbi visivi: molto più spesso di quanto si creda anche un semplice mal di testa può sottendere un problema di pertinenza oftalmologica.

Glaucoma

Il glaucoma è una patologia degenerativa del nervo ottico. Per la maggiore il danno è causato da una pressione intraoculare insolitamente alta. Se non riconosciuta in tempo questa patologia porta ad un danno irreversibile, che avanza spesso in modo totalmente asintomatico. Il glaucoma può avere una base familiare, possono influire alla sua insorgenza il diabete, i traumi oculari e la mancanza di esercizio fisico. I sintomi sono spesso sfumati e non tutti i casi possono essere prevenuti, identificare un glaucoma appena insorto può salvare la vista in quanto esistono terapie utili e consolidate che se instaurate precocemente sono ancora più efficaci. Risulta cruciale quindi un adeguato screening oculistico con misurazione della pressione intraoculare, esame del fundus oculi ed esame del campo visivo, soprattutto se si è affetti da diabete o se in famiglia ci sono casi di glaucoma. In presenza di questi fattori di rischio è necessario fare regolari controlli di screening già a partire dai 35 anni circa e consigliare un controllo anche a tutti i membri della famiglia coinvolta, negli altri casi lo screening va iniziato intorno ai 40 anni, con controlli sempre più ravvicinati man mano che l’età avanza.

Maculopatia

Quando si parla di prevenzione della maculopatia si fa principalmente riferimento ad uno specifico tipo di maculopatia, la più frequente: la cosiddetta degenerazione maculare legata

all’età o AMD. Un terzo degli adulti sopra i 75 anni ne è affetto. Questa malattia è la principale causa di cecità nei pazienti sopra i 60 anni.

La macula è la parte più importante della retina. Essa ci permette la visione distinta perché possiede una concentrazione altissima di fotorecettori. Nella maculopatia senile c’è danno delle cellule retiniche della regione maculare con conseguente visione centrale distorta o scotomi centrali (cioè delle vere e proprie lacune del campo di visione distinta). Esistono due forme di maculopatia senile: la forma secca e la forma umida e per ciascuna esistono degli specifici trattamenti.

Si conoscono relativamente bene i meccanismi patogenetici della AMD, ma purtroppo non si è ancora del tutto certi circa la sua esatta eziologia. Per fortuna, però, sono stati identificati i fattori di rischio che aumentano la probabilità di svilupparla. Per alcuni di essi possiamo fare ben poco: ci sono infatti delle predisposizioni all’AMD che sono di fatto dei fattori non modificabili. Questi sono l’età avanzata, la familiarità per questa malattia, il sesso femminile (più colpito probabilmente per un’aspettativa di vita più generosa), il colore chiaro della pelle e/o degli occhi (si è visto infatti che sia i caucasici sia chi ha poca pigmentazione iridea è a maggior rischio di AMD).

La prevenzione della maculopatia senile si può attuare agendo suoi fattori di rischio modificabili.

Le strategie sono:

• seguire una dieta sana e varia che includa ortaggi a foglia verde, frutti gialli e arancioni, pesce e cereali integrali. Mantenere un buon peso forma e fare regolare esercizio fisico (l’obesità e l’inattività fisica aumentano il rischio)

• non fumare (il fumo aumenta la probabilità di AMD da due a cinque volte)

• mantenere la pressione sanguigna controllata.

• proteggere gli occhi dai raggi UV con occhiali da sole e non, e utilizzare cappelli quando si è all’aperto. Soprattutto è importante sottoporsi a controlli oculistici regolari dopo i 50 anni, prenotando repentinamente una valutazione oculistica in presenza di cambiamenti visivi.

Sono ereditabili?

Purtroppo sì. Le prove scientifiche mostrano che i geni svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo di queste patologie. In particolare, quasi tre casi su quattro di maculopatia degenerativa legata all’età sono ereditari e i pazienti che possiedono familiarità per il glaucoma hanno una probabilità di svilupparlo da 6 a 9 volte superiore rispetto ai pazienti che non hanno casi di glaucoma in famiglia. Ancora una volta, in caso di familiarità per queste patologie, la prevenzione e lo screening fatti con cadenze stabilite, rivestono un ruolo cruciale per salvaguardare la vista negli anni a venire.

Dr. Giuseppe Frascogna