Inizia domani, martedì 22 ottobre, la campagna di prevenzione della bronchiolite da Virus respiratorio sinciziale in Veneto. “La campagna prenderà inizio simbolicamente con la prima somministrazione che avverrà presso la Pediatria dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Questa possibilità di prevenzione è da tempo attesa perché rappresenta una grande svolta nella protezione della salute dei bambini. L’adesione alla campagna di prevenzione è gratuita e su base volontaria”, afferma l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin. Il Virus respiratorio sinciziale causa infezioni respiratorie, particolarmente gravi nei bambini molto piccoli, quali ad esempio la polmonite e soprattutto la bronchiolite. Questa infezione può essere grave e richiedere, in alcuni casi, l’ospedalizzazione per insufficienza respiratoria. Ogni anno in Veneto si registrano, tra novembre ed aprile, più di 900 ricoveri (soprattutto nei lattanti al di sotto dei cinque-sei mesi) e moltissimi accessi agli ambulatori dei Pediatri di famiglia e al Pronto Soccorso. “Per la bronchiolite causata dal Vrs non esiste una terapia specifica, se non l’ossigeno. Inoltre, si è visto che questa infezione acquisita nei primi mesi di vita è una possibile concausa nel successivo sviluppo dell’asma. E’ finalmente disponibile, dopo anni di ricerca, un anticorpo monoclonale, cioè un farmaco, che impedisce al virus di entrare nelle cellule delle vie aeree. La prevenzione attraverso questo anticorpo può quindi evitare molti ricoveri e tanta sofferenza nei bimbi e nei genitori”, sottolinea Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento Salute Donna e Bambino e dell’Unità operativa complessa di Terapia intensiva e Patologia neonatale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova.

“Questo farmaco, una novità epocale nel campo della prevenzione, può essere somministrato ai bambini per proteggerli durante la loro prima stagione invernale. Gli studi internazionali hanno dimostrato che Nirsevimab consente di prevenire oltre l’80% dei ricoveri. La Regione Veneto è stata tra le prime Regioni in Italia a pianificare l’avvio della campagna, che vedrà coinvolte strutture ospedaliere, pediatri di famiglia, Dipartimenti di Prevenzione nonché gli altri professionisti sanitari dell’area materno-infantile”, sottolinea a sua volta Francesca Russo, direttore della Direzione Prevenzione, della Regione Veneto.

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