La Segreteria Nazionale del Sindacato Medici Italiani (SMI) riunitasi oggi per la valutazione dello sciopero del 1 e 2 marzo scorso e della partecipazione alla manifestazione nazionale tenuta il 2 marzo presso il Ministero della Salute a Roma, che ha visto la presenza di più di 400 medici provenienti da tutta Italia, ha confermato lo stato di agitazione.
“Lo SMI – si legge in una nota – ringrazia tutti i partecipanti allo sciopero che ha visto un’adesione altissima al di là delle aspettative del sindacato e del numero dei medici aderenti a SMI e a SIMET. Ringraziamo tutti medici iscritti che hanno aderito e i medici non iscritti, che in alcune realtà hanno aderito con punte altissime dando forza al nostro sciopero”.
“La nostra mobilitazione – prosegue il sindacato – ha consentito di informare, grazie ai medici di famiglia aderenti, direttamente dieci milioni d’italiani circa le nostre motivazioni, mentre tanti altri sono stati informati attraverso i media regionali e nazionali di tutta Italia”.
“La nostra protesta è a difesa del Sistema Sanitario Pubblico, che in questa fase è in ginocchio, per la pandemia, per la guerra e per la mancanza di medici. Continueremo a lottare per le tutele dei medici (riconoscimento infortunio, malattia, maternità) che si coniugano in maniera imprescindibile al diritto dei cittadini ad un ‘adeguata assistenza”, aggiunge il sindacato che conferma lo stato di agitazione “con l’Ucraina nel cuore, calibrando le nostre azioni di protesta in relazione all’evolversi della situazione internazionale”.