“Ritengo questo convegno estremamente importante, proprio perché l’Ordine dei Medici di Roma è impegnato in prima linea nella prevenzione, oggi il solo modo per rendere sostenibile il Servizio sanitario nazionale. Se riusciamo a prevenire stili di vita, modalità di comportamento, in particolar modo dei più giovani, in futuro sicuramente avremo una minore spesa sanitaria legata alle patologie che, in questo caso, possono essere correlate all’uso dell’alcol, vera e propria causa di alcune gravi patologie come i tumori e le cardiopatie”. Lo spiega il presidente dell’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma, Antonio Magi, che oggi ha partecipato all’Alcohol Prevention Day, ospitato a Roma nell’Aula Pocchiari dell’Istituto superiore di sanità (Iss).
“In Italia- prosegue Magi- sette persone su dieci fanno uso di alcol. E mi riferisco a giovani, a volte anche giovanissimi. È dunque chiaro che si tratta di un problema da affrontare alla radice”.
“Tramite la sua Commissione per le Dipendenze- evidenzia inoltre il numero uno dell’Omceo della Capitale- l’Ordine dei Medici sta lavorando molto, sia per quanto riguarda l’alcol, sia per tutte le altre .
“È un lavoro importante- sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma- che stiamo portando avanti insieme alla Presidenza del Consiglio dei ministri, sperando di arrivare ai più giovani anche tramite la scuola e far comprendere loro quali siano i rischi che corrono a causa dell’uso di queste sostanze. L’Ordine dei Medici è dunque impegnato in prima linea, sia con l’Istituto superiore di sanità che con il ministero della Salute e la Presidenza del Consiglio nella lotta alle dipendenze”.

“Per rendere più consapevoli gli interventi di prevenzione da parte dei medici- aggiunge Alfredo Cuffari, medico di medicina generale e componente del Gruppo di lavoro prevenzione danni da alcool nei giovani dell’Ordine, il cui responsabile scientifico è Emanuele Scafato- è necessario arricchire la formazione e le competenze su specifici argomenti. Ancora di più sulle dipendenze e sui problemi legati al consumo di alcol, perché proprio quello legato al consumo di alcol è un mondo in cui vi sono antiche credenze e antichi retaggi e non vi è forse una chiara percezione del rischio delle potenziali .
“Un elemento da sottolineare- precisa Cuffari- è che non esiste un consumo sicuro, non esiste un rischio zero: l’atteggiamento migliore da diffondere è dunque che se non si vogliono avere rischi, il consumo di alcolici deve essere zero”.
Alfredo Cuffari si sofferma poi sulla volontà di intervento e di sviluppo delle conoscenze che l’Ordine dei Medici di Roma vuole ottenere attraverso le attività del Gruppo di lavoro prevenzione danni da alcool nei giovani. “Agli iscritti sarà somministrato un questionario che va a indagare opinioni, conoscenze e attitudini dei professionisti sanitari sui disturbi da uso di alcol. L’obiettivo è quello di capire quali possano essere le necessità di formazione e intervento da parte dell’Ordine e di altre istituzioni”.
“Già dieci anni fa- ricorda il medico di medicina generale- l’Ordine aveva proposto un questionario analogo a un gruppo selezionato di iscritti, ovvero mmg, pediatri, medici dei consultori, neuropsichiatri infantili e ginecologi. Adesso il questionario sarà esteso a tutta la platea dei medici iscritti all’Ordine e si cercherà di vedere se in questi dieci anni consapevolezza e conoscenze siano cambiate e in quale misura

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