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Italiani sempre più attenti alla qualità di quello che mangiano

Grandi cambiamenti nelle abitudini preludono a nuove way of life a cui assisteremo nel prossimo futuro. Mentre lo stile di vita italiano, apprezzato in tutto il mondo, rimane invariato, stiamo nel frattempo assistendo a nuove abitudini alimentari sempre più sane che potrebbero portare l’Italia a rivestire, nei prossimi anni, il ruolo di Paese con un’alimentazione fra le più equilibrate. Da bravini nel 2023 a decisamente bravi, quasi perfetti, nel 2024. Questa, in sintesi, la fotografia degli italiani nel tortuoso percorso alla ricerca dell’elisir di lunga e buona vita.

Gli italiani stanno diventando virtuosi dell’alimentazione a quanto pare. Ci stiamo rassegnando a ridurre i cibi del buon umore, come i dolci, che quest’anno abbiamo diminuito del 39%, il 51% degli intervistati dichiara di avere ridotto il consumo dei superalcolici. Meglio buttarsi su Pizza e Pasta, ritenuti rispettivamente per l’82% e per il 67% dei rispondenti, i cibi della gioia. Tanto poi ci pensa il caffè a ridarci carica per essere più presenti e reattivi nella quotidianità, dato che il 69% degli intervistati ne fa un consumo invariato rispetto all’anno scorso e, anzi, il 15% ne ha aumentato il consumo.

Uscendo dal comfort dei nostri gusti e dei nostri piatti identitari, le specie aliene, dopo il clamore suscitato dai granchi blu nella scorsa estate, non fanno più paura. Più di 6 italiani su 10 affermano che sarebbero curiosi di assaggiare le specie aliene commestibili e il 12% le ha già provate e li consiglierebbe, mentre il 41% dichiara di non saperne abbastanza.

Nel 2024 in Italia si mangia sempre meglio e si spreca sempre meno. In Italia abbiamo aumentato il consumo delle verdure, dal 39% nel ’23 al 44% nel 2024; il consumo dei legumi (aumentato nel ’23 del 22%) oggi è cresciuto del 31%; il consumo del pesce è passato dalla percentuale di aumento del 19% nel ’23 al 22%.

Queste le percentuali importanti rilevate dalla ricerca dell’Osservatorio Nestlé che attesta un approccio a un consumo sempre più salutare. A conferma di tanto virtuosismo, il 43% degli intervistati dichiara di consumare meno carne rossa rispetto agli anni precedenti, mentre aumenta del 16% il consumo di alternative proteiche.

Nel 2024, il pranzo per il 46% e la colazione per il 31% sono i pasti più rilevanti che prevalgono sulla cena, considerata meno importante e votata per il 23%. Ma l’aperitivo in ogni caso, per il 60%, raramente sostituisce la cena, tendenza invece rilevata negli ultimi anni.

Tuttavia, non ci sentiamo del tutto sereni: il 42% dichiara di accusare un senso di ansia e solo il 7% non sembra soffrirne, 4 su 10 affermano di ascoltare musica come rimedio per combattere l’ansia, 3 su 10 indicano il riposo e lo sport come soluzione. Bisogna però tenere d’occhio la pigrizia, dato che Il 62% non si è mai iscritto ad alcun programma di allenamento nell’ultimo anno, mentre il 30% si allena ma, 4 su 10, solo 2 volte a settimana.

Commenta Marzia Benvenuti, Psicologa e Psicoterapeuta: “Questi dati portano l’attenzione sul fatto che più di 6 persone su 10, nell’ultimo anno, hanno dichiarato di soffrire di ansia, elemento che incide sulla sensazione di fame. Se si soffre di ansia è più facile che si attivi il cortisolo proprio durante la mattinata togliendo la voglia di mangiare. Il cortisolo scende durante il pomeriggio e la sera, ed ecco riapparire la fame”. E prosegue: “Individuare questo dettaglio ci rende molto più consapevoli non solo dei nostri stati emotivi ma anche della nostra scelta dei cibi. Se la fame è maggiore dal pomeriggio a dopo cena vuol dire che ho un problema con il cortisolo”.

Commenta Giuseppe Fatati, direttore scientifico dell’Osservatorio Nestlé: “Mangiare bene non è più un fatto di pura gastronomia ma oggi deve essere condito dal saper scegliere equilibratamente tra i vari componenti di una corretta alimentazione. Purtroppo, il particolare momento socioeconomico sembra influenzare le scelte in modo significativo. Gli italiani conoscono i principi di un corretto stile di vita ma sono condizionati dalla possibilità di spendere”.

Il compito dell’Osservatorio Nestlé nei prossimi anni, sarà di valutare la portata dei grandi cambiamenti osservati quest’ultimo anno nelle abitudini e stili di vita, per capire se questi mutamenti detteranno anche un nuovo percorso, e soprattutto una nuova generazione di italiani molto più consapevoli di un’alimentazione sana e bilanciata, pur senza rinunciare al nostro ricco e invidiatissimo patrimonio culturale-gastronomico.