Approvato il tanto atteso e discusso Patto per la Salute, l’accordo che getta le basi del servizio sanitario pubblico fino al 2021.
Il ministro Roberto Speranza ha tenuto in considerazione le richieste dei governatori tra le quali, una delle prime avanzate nei mesi scorsi, la possibilità di fare restare in servizio i medici fino a 70 anni d’età.
Al via la stipula di contratti a tempo determinato per gli specializzandi a partire dal terzo anno.
“In questo documento c’è molto di Veneto, soprattutto per quanto riguarda le risorse umane e la carenza di medici, con l’inserimento nei bandi degli specializzandi dal terzo anno, la possibilità di permanenza al lavoro dei medici con 40 anni di servizio che lo desiderino, ma anche la valorizzazione complessiva del personale infermieristico, e l’inserimento di risorse aggiuntive da introdurre nella contrattazione integrativa. Siamo soddisfatti”.
Esulta Luca Zaia: ‘ Speranza ci ha ascoltati, importante passo avanti’
“Se non avessimo smosso le acque con atti e azioni tanto coraggiose quanto ponderate – aggiunge il Governatore – probabilmente non si sarebbero raggiunti questi risultati a livello nazionale, perché la carenza delle risorse umane è da tempo un tallone d’Achille di tutta la sanità italiana . Ringrazio i colleghi delle altre Regioni che hanno voluto condividere questa battaglia nell’interesse della gente che paga le tasse e giustamente chiede un ritorno in termini di servizi di qualità, prima di tutto in tema di salute. Non tutto è risolto, ma è stato fatto un importante passo avanti”.
“Da lungo tempo – aggiunge l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – abbiamo lavorato per individuare soluzioni e portare all’attenzione nazionale la gravità della situazione per quanto riguarda la carenza di medici, proponendo novità significative che ritroviamo nella parte riguardante le risorse umane”.
“Parlano Veneto anche altri aspetti molto significativi di questo nuovo Patto – segnala la Lanzarin – che sono la possibilità di destinare fondi aggiuntivi per la contrattazione integrativa che, a cominciare dal Presidente Zaia, sosteniamo da tempo; la semplificazione del reclutamento di personale per rispondere al turn over, la crescita della percentuale possibile di aumento della spesa per le risorse umane”.
Alla voce “Investimenti”, il Piano indica la necessità di interventi infrastrutturali per 32 miliardi di euro, più 1,5 miliardi per l’ammodernamento tecnologico delle attrezzature, velocizzando l’iter per la sottoscrizione degli Accordi di Programma e la realizzazione delle opere.
La dotazione del Fondo Sanitario Nazionale per il triennio 2019-2021 è indicata in 114 miliardi 474 milioni per il 2019; 116 miliardi 474 milioni per il 2020; 117 miliardi 974 milioni per il 2021.