Il turismo lento si conferma, anche quest’anno, tra le vacanze più gettonate di quest’estate. Soprattutto i viaggi a piedi. Da fare da soli o in compagnia, in modo stanziale o itinerante, i lunghi cammini superano i tre giorni di viaggio e rappresentano un modo benefico per tornare in contatto con la natura, rallentare e ritrovare sé stessi. Lo spiega la Compagnia dei Cammini, associazione di turismo sostenibile – che dal 2010 propone viaggi a piedi ed eventi che valorizzano questa opportunità – in un vero e proprio decalogo del camminatore.
In primis camminare aiuta a liberare la mente dagli stress e a scaricare l’energia negativa accumulata in mesi di lavoro. Secondo: il cammino aiuta a scoprire la pace interiore della lentezza consapevole, si impara a camminare con passo lento, guardandosi intorno. Terzo: il camminare è un atto curativo in sé che predispone alla guarigione. Durante il cammino si ascolta il proprio corpo e si prende consapevolezza dei propri nodi da sciogliere. Ed ancora: i viaggi a piedi sono utili per imparare a distinguere tra superfluo e necessario; il cammino insegna a curare l’incontro e le relazioni; il cammino allena ad accettare e superare gli imprevisti. Camminare, poi, richiede un buono spirito d’adattamento (potrebbe capitare di dormire una notte all’aperto), ed è una bella occasione per conoscere il territorio in cui viviamo e in generale i paesi minori del nostro Belpaese.
Come ogni cambiamento, l’inizio del nostro cammino può richiedere una crisi di passaggio nei primi giorni. Infine, il cammino aiuta a scoprire il silenzio. “L’esperienza del cammino sicuramente va modulata secondo le proprie capacità e il proprio grado di allenamento ma non deve essere necessariamente essere agonistica – spiega Luca Gianotti, coordinatore della Compagnia dei Cammini -. Si può infatti fare sulle alture della montagna, ma anche seguendo le antiche vie dei pellegrini, di paese in paese o seguendo i tanti itinerari segnalati e, ancora, partendo in viaggi di gruppo organizzati in famiglia o con gli amici. Quello che è certo è che a livello psichico il camminare è un forte riequilibratore, i pensieri negativi ossessivi che ristagnano nella nostra vita stanziale scompaiono camminando È il movimento stesso del camminare che pulisce la mente dai malesseri, dalle depressioni, da ansie e paure, dalla rabbia. Se ci si abbandona al semplice gesto di vivere nei propri passi, un gesto che è molto simile a una meditazione zen, tutte queste ricadute positive a livello fisico e mentale si verificheranno, lasciandoci stupefatti. A livello fisico, per esempio, tutti i muscoli, ogni articolazione, il cuore, i polmoni, il sistema vasale, insomma, ogni angolo del nostro corpo, già dopo qualche ora di cammino inizia a subire una trasformazione, e anche le parti più ‘ferme’ vengono raggiunte dal movimento e dall’ossigeno. Aumenta il ricambio e tutte le scorie cominciano a essere allontanate da ogni cellula ed eliminate anche attraverso il sudore. La pelle, sudando, ‘piange fuori’ dal corpo le nostre tossine e le nostre sofferenze. Aumenta anche la capacità di percepire attraverso i cinque sensi. Il cammino diventa atto di cura sia sul corpo fisico che sulla psiche”.