La fatica, il mal di testa, i problemi nel sonno, la tachicardia, ma anche la pelle spenta e i capelli opachi possono essere sintomi dell’ipovitaminosi, ossia la mancanza parziale di vitamine. Di solito si assumono attraverso l’alimentazione, Di solito si assumono attraverso l’alimentazione, ma il consumo eccessivo di alcuni cibi a discapito di altri può generare squilibri e disturbi, a seconda della vitamina o del gruppo di vitamine coinvolte.
Ne parliamo con la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.
I sintomi della carenza di vitamina B
Tra le varie vitamine del gruppo B, la vitamina B12 è quella maggiormente soggetta a carenze, soprattutto tra coloro che adottano una dieta vegana o vegetariana. L’acido folico, noto anche come vitamina B9, è di fondamentale importanza per le donne che pianificano una gravidanza o sono già incinta, mentre la vitamina B8, o biotina, è cruciale per il benessere di pelle e unghie.
La vitamina B12 si trova principalmente negli alimenti di origine animale. Per quanto riguarda la vitamina B8, è possibile trovarla in varie fonti, tra cui lievito di birra, arachidi, verdure, funghi, latticini, tuorlo d’uovo e fegato.
La carenza di vitamina B12 può manifestarsi con sintomi quali:
- tachicardia
- confusione mentale
- astenia (debolezza).
La carenza di vitamina B8 (biotina) si manifesta con fragilità delle unghie e dei capelli.
Carenza di vitamina C: i sintomi
La carenza di vitamina C è un fenomeno molto raro nei nostri Paesi, soprattutto se si adotta un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura fresca, preferibilmente cruda o poco cotta, e consumata entro 3-4 giorni dall’acquisto. La vitamina C è particolarmente presente in:
- arance
- fragole
- mandarini
- kiwi
- limoni
- spinaci
- broccoli
- pomodori
- peperoni.
Associata agli alimenti vegetali che contengono ferro, come i legumi, la vitamina C aumenta l’assorbimento del ferro e contribuisce a prevenire la sua carenza (anemia sideropenica).
I sintomi della carenza di vitamina C includono:
- stanchezza
- dolori muscolari e articolari
- fragilità dei capelli
- anemia.
Carenza di vitamina D: i sintomi
Sebbene la vitamina D sia scarsamente presente negli alimenti, il corpo umano è in grado di sintetizzarla attraverso l’assorbimento dei raggi solari tramite la pelle, che successivamente viene immagazzinata nel fegato.
La vitamina D è reperibile in alimenti come salmone, sardine, crostacei, tuorlo d’uovo, succo d’arancia fresco, funghi, latte, yogurt e olio di fegato di merluzzo.
Una carenza di vitamina D può manifestarsi con
- fragilità ossea, osteopenia e osteoporosi
- disturbi della coagulazione e della pressione arteriosa
- irregolarità del ciclo mestruale.
Carenza di vitamine: quando servono gli integratori?
L’errore più comune consiste nel ricorrere a integratori di vitamine e sali minerali senza una reale carenza diagnosticata attraverso un semplice esame del sangue. È importante tenere presente che una dieta sana ed equilibrata, ricca di alimenti di origine vegetale, freschi e di stagione, unita a uno stile di vita attivo, è sufficiente per garantire al nostro organismo tutte le vitamine e i sali minerali necessari.
Tuttavia, in determinate situazioni, come durante la menopausa, in età avanzata, durante la gravidanza, per coloro che seguono diete vegane o che eliminano determinati alimenti, oppure in presenza di patologie o interventi chirurgici che causano malassorbimento dei nutrienti, diventa fondamentale consultare un nutrizionista. Questo professionista sarà in grado di consigliare l’assunzione adeguata di vitamine e nutrienti in base alle esigenze specifiche di ciascun individuo.