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I malati oncologici: ‘Vogliamo azioni concrete dal Governo ‘

La quantità e qualità dei servizi sanitari e di quelli di assistenza in Italia non sono uguali per tutti i cittadini. Infatti, lo stato della sanità pubblica è differente da Regione a Regione, creando disparità di trattamento trai pazienti che spesso sono costretti a migrare in altri territorio per avere prestazioni più celeri e professionali.

Sono tanti i progetti promossi dalle associazioni per ridurre al minimo le disparità di trattamento e all’indomani dell’insediamento del nuovo governo le Associazioni pazienti del progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, rinnovano il loro invito affinchè il nuovo Esecutivo si faccia attore di un confronto in merito ai punti chiave dell’Accordo di Legislatura sulla presa in carico e la cura dei pazienti oncologici e onco-ematologici sottoscritto dai partiti politici, che è stato recepito integralmente e all’unanimità sia dalla Camera che dal Senato.

“Quello che chiediamo al nuovo Governo e al neo Ministro Roberto Speranza – dichiara Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna Onlus e coordinatrice del progetto – è di inserire da subito tra le priorità della loro agenda le molte criticità della Sanità nazionale e regionale, alla base di gravi diseguaglianze sul territorio nell’assistenza e cura dei pazienti, in particolare quelli oncologici e oncoematologici. Auspichiamo, forti dell’appoggio di tutto il Parlamento che ha recepito all’unanimità i punti del nostro Accordo di legislatura, di poter instaurare quanto prima un tavolo operativo e cominciare a lavorare per tutelare i diritti e la salute dei pazienti”.

L’accordo è stato sottoscritto da rappresentanti di tutti i partiti e recepito nel corso di quest’anno da ben 5 atti di indirizzo politico approvati all’unanimità dalle aule di Camera e Senato (Ordine del Giorno Unitario Romeo, Mozioni Lazzarini, Pedrazzini, Siani e Lorenzin). Ora occorre lavorare giorno per giorno sui punti dell’Accordo, con attenzione e tenendo bene a mente i vincoli della sostenibilità del sistema: è necessario passare all’operatività per trasformare gli atti di indirizzo politico in azioni concrete.

Il progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” dal 2014 ad oggi è riuscito nell’intento di mettere d’accordo tutti i colori politici, attraverso due legislature e altrettanti Intergruppi parlamentari, che hanno lavorato molto per portare avanti le istanze dei pazienti oncologici e oncoematologici. Le Associazioni del progetto credono fortemente nell’impegno della politica per la salute di tutti, tanto da istituire un riconoscimento unico nel suo genere, il Cancer Policy Award.

“L’interessamento da parte di molti politici nei confronti del cancro ci ha convinti che la buona politica esiste e che debba ottenere un riconoscimento simbolico al fine di evidenziare questo sforzo così rilevante – spiega Annamaria Mancuso – abbiamo così deciso di istituire un premio chiamato Cancer Policy Award: un riconoscimento che, grazie ad una giuria di esperti a diverso titolo sulla patologia, possa essere assegnato a quei politici che meglio hanno interpretato il portato del nostro accordo di legislatura, dando una risposta concreta alle necessità dei malati attraverso la presentazione di atti a livello nazionale e regionale”.

Roberto Speranza nel 2018 aveva presentato un disegno di legge sui temi di finanziamento del SSN, incremento del personale medico e abolizione del superticket. Un impegno già avviato, dunque, nelle politiche sanitarie, che si spera possa guidare il suo operato nella gestione e possibile risoluzione delle criticità della Sanità italiana. Nell’augurare buon lavoro al nuovo Ministro, le Associazioni pazienti e la Commissione tecnico-scientifica del progetto salutano e ringraziano Giulia Grillo, Ministro uscente, per il lavoro svolto.

Il progetto

“La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” è un progetto di advocacy politico-istituzionale nato nel 2014 su iniziativa di Salute Donna Onlus allo scopo di contribuire al miglioramento dell’assistenza e cura dei pazienti oncologici, caratterizzate da ritardi e gravi disparità a livello regionale.

Le Associazioni di pazienti oncologici e onco-ematologici che supportano il progetto sono: