E’ sempre più emergenza covid negli ospedali veneti e con una lettera il direttore generale Luciano Flor spiega la necessità di sospendere gli interventi chirurgici programmati che richiedono ricovero in terapia intensiva post operatoria e la riduzione dell’attività programmata in ambito internistico. Eccezione è fatta per quei casi il cui quadro clinico implica una prognosi ed eventuali gravi conseguenze potrebbero essere dettate dalle tempistiche della diagnosi e dell’intervento, come nel caso della chirurgia oncologica.
“Tutti i posti letto previsti dal piano emergenza saranno garantiti”, ha assicurato Flor.
“Si dispone anche la sospensione dell’attività di specialistica ambulatoriale delle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, ad eccezione delle prestazioni urgenti e brevi (U e B), garantendo sia come prime visite specialistiche che di controllo, l’attività in ambito materno-infantile, oncologico, malattie rare, e le attività ritenute non rinviabili in considerazione del quadro clinico dei pazienti – si legge nella circolare – Si conferma la possibilità di effettuare prestazioni in regime di libera professione intramoenia sia di specialistica ambulatoriale se tale attività non impatta nella riorganizzazione messa in atto per fronteggiare l’emergenza epidemica, sia come utilizzo degli spazi che impiego del personale”.
I medici che lavoreranno anche in regime di libera professione saranno comunque tenuti a garantire le prestazioni in regime istituzionale.
Il personale infermieristico che rimarrà ‘libero’ dalle attività sospese sarà invece impiegato nei centri vaccinali.
Per quanto riguarda le visite ai degenti o la presenza di familiari in momenti delicati per il degente, sarà la direzione della struttura a valutare di volta in volta la situazione.
comunicato stampa della Regione Veneto