L’anemia può comparire a qualsiasi età e si manifesta in diversi modi. L’anemia da carenza di ferro – o sideropenica – è particolarmente diffusa, soprattutto nella popolazione femminile. Un’alimentazione ricca di cibi che hanno alte quantità di ferro può essere utile sia per prevenirla, sia per gestirla.

Ne parliamo con la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.

Quali sono le cause dell’anemia sideropenica?

L’anemia sideropenica è spesso legata a mestruazioni abbondanti o alla gravidanza, periodi in cui il fabbisogno di ferro aumenta naturalmente, ma anche a patologie gastrointestinali che compromettono l’assorbimento dei micronutrienti, tra cui il ferro, assunti attraverso l’alimentazione.

Dopo essere stato assimilato nell’intestino, il ferro viene trasportato attraverso il sangue a organi e tessuti grazie alla transferrina, una proteina.

Il ferro non immediatamente necessario viene immagazzinato nel fegato sotto forma di ferritina. Quando la carenza di ferro diventa grave, sia i livelli di transferrina, sia quelli di ferritina diminuiscono, portando alla comparsa dei sintomi tipici dell’anemia.

Si può prevenire l’anemia sideropenica?

L’anemia da carenza di ferro, soprattutto nelle forme lievi, può spesso essere prevenuta e gestita aumentando l’assunzione di alimenti ricchi di ferro. Le fonti di ferro si dividono in due categorie:

  • Ferro eme, presente in alimenti di origine animale come carne e pesce, che è facilmente assorbibile dall’intestino.
  • Ferro non-eme, contenuto nei vegetali, meno biodisponibile ma comunque utile, presente in alimenti come:
  • Legumi (come lenticchie, ceci)
  • Frutta secca
  • Verdure a foglia verde.

Per migliorare l’assorbimento del ferro di origine vegetale, è utile associare vitamina C ai pasti. Un esempio può essere l’uso di succo di limone per condire l’insalata o l’assunzione di un bicchiere d’acqua con limone durante il pasto. Per chi segue una dieta vegana o vegetariana, potrebbe essere utile integrare con supplementi di ferro e vitamina C, dopo valutazione medica.

Gli integratori di ferro, invece, devono essere utilizzati solo su indicazione di un medico o nutrizionista, che valuterà parametri come la sideremia, la tollerabilità del ferro per via orale, eventuali problemi di assorbimento dovuti a patologie (es. celiachia) o a farmaci (come alcuni antiacidi) e la presenza di allergie.

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