Batosta milionaria per la sanità veneta. Un conto salato a sei zeri, che trova ragione nelle pieghe nell’ultima legge di bilancio. Sono 7 i milioni di euro che graveranno sulle ulss venete, poco meno di mezzo milione di euro per la sola Ulss 7 Pedemontana.

Il grido d’allarme è stato lanciato da funzione pubblica Cgil del Veneto: “l’intervento deciso nella Legge di stabilità appena approvata di raddoppiare il valore dell’Ires avrà un impatto sui bilanci degli enti assistenziali e ospedalieri pubblici del Veneto. Una mazzata da circa 7 milioni di euro di tasse in più che dovranno pagare le Ulss del Veneto le cui ricadute non potranno che essere sui cittadini e sui lavoratori”.

Un balzello che passa dal 12 al 24% , in fatto di Ires, per gli enti non commerciali, sanità pubblica compresa sempre secondo il sindacato: “’L’intervento deciso nella Legge di stabilità appena approvata di raddoppiare il valore dell’Ires avrà un impatto sui bilanci degli enti assistenziali e ospedalieri pubblici del Veneto”.


“Una scelta scellerata quella compiuta da questo Governo che colpisce la salute dei cittadini andando a penalizzare indiscriminatamente tutti ed in particolare quelle realtà come il Veneto che cercano di avere un sistema di assistenza pubblico di qualità – continua il sindacato veneto -Recuperare le risorse per coprire il taglio sarà tutt’altro che semplice dato che in questi anni si sono già fatti importanti processi di razionalizzazione della spesa e quindi il rischio concreto è che a pagare siano i cittadini e i lavoratori. La nostra forte preoccupazione è che ancora una volta le ricadute siano sui cittadini con una possibile riduzione delle prestazioni e sui lavoratori con il tentativo di bloccare le sostituzioni di personale. Abbiamo tutti ascoltato in questi anni le denunce della Giunta Zaia sulle difficoltà a garantire servizi di qualità in un quadro di costante riduzione delle risorse e oggi assistiamo all’ennesimo taglio al nostro sistema sociosanitario. Come dimostrano tutte le analisi il sistema sociosanitario è a rischio collasso se non vi sarà una chiara inversione di tendenza nelle assunzioni di personale medico, infermieristico e tecnico. Come Cgil siamo pronti ad ogni forma di lotta per contrastare ogni ipotesi che veda la determinazione di questi risparmi non sostituendo i pensionamenti di medici e infermieri o tagliando i costi di qualche appalto con le inevitabili ricadute sui lavoratori che vi operano. Per queste ragioni ci aspettiamo una presa di posizione forte della Giunta Zaia e di tutte le forza politiche affinché questo ennesimo colpo alla salute dei veneti sia immediatamente cancellato”.

P.V.
(fonte dati Fp Cgil regionale veneto)

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