“Io sono un morto da vaccino di cui non verrai mai a conoscenza. Rinnegato e dimenticato”. Poche, pesantissime righe accompagnano l’immagine di un bimbo, di schiena, a rappresentare quanti – secondo l’associazione veneta no-vax Corvelva – sono stati danneggiati o uccisi da una dose rivelatasi letale di vaccino. Una campagna choc che l’associazione lancia in vista della decisione della Consulta sul ricorso al piano vaccinale del governo e ai suoi obblighi.
“#IONONDIMENTICO #NONFINISCEQUI. In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale – scrive l’associazione nel post pubblicato su Facebook -, Corvelva ha deciso di lanciare una campagna pubblicitaria forte, sopra le righe, speriamo capace di far aprire gli occhi. Questa è la prima immagine/denuncia. Voltarsi dall’altra parte – concludono – non è più possibile”.
A diventare ‘testimonial’ di questo primo lancio della campagna, è il piccolo Emiliano Rapposelli, bimbo veneto di 1 anno morto nel febbraio 2003 a pochi giorni da una vaccinazione trivalente e simbolo, secondo Corvelva, dei pericoli da vaccino e del “nesso causale” tra inoculazione del vaccino e morte.
La campagna dell’associazione, come previsto e probabilmente sperato, ha subito scatenato la bufera sui social: quasi 3mila i commenti a meno di 24 ore dalla sua pubblicazione e centinaia gli utenti inferociti che si stanno raccogliendo sotto al post di lancio per criticare duramente la trovata anti vaccinista. Tra i molti che ringraziano l’associazione sono tanti, tantissimi, i medici che intervengono contro quelle che bollano come “teorie senza fondamento scientifico”, “follia”, “pericolosa spazzatura”, “falsità”. E siamo solo al primo capitolo di una campagna che, almeno nelle intenzioni, durerà tre settimane. (Adnkronos)