Con un comunicato stampa pubblicato lo scorso 5 marzo sul proprio sito istituzionale, l’Inps ha reso noto che i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali ed i libretti di risparmio postale, potranno essere esclusi dal modello ISEE, per un importo massimo di 50.000 euro per nucleo familiare, solo a partire dal mese di aprile.
Il nuovo modello della Dichiarazione Unica Sostitutiva, cosiddetto Dsu, sarà infatti reso disponibile sui portali dell’Istituto Nazionale di previdenza Sociale solo a partire da quel periodo, dopo gli aggiornamenti dei server.
Per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate, le DSU già presentate nell’anno in corso restano valide fino alla naturale scadenza, ferma restando la facoltà di richiedere una nuova attestazione ISEE calcolata secondo la recente normativa.
Come avevamo già scritto, il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 13 del 14 gennaio 2025, ha modificato il regolamento per il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, con l’esclusione di buoni e libretti postali e dei titoli di Stato.
Il nuovo regolamento, già operativo da ieri 5 marzo 2025, ma di fatto ancora fermo per l’aggiornamento del sito dell’Inps, permetterà di determinare l’Isee senza considerare i titoli di Stato e i buoni postali posseduti dalle famiglie fino a un valore massimo di 50.000 euro.
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee), serve a valutare la situazione economica di un nucleo familiare, ed è utile per verificare i requisiti di accesso a tutta una serie di prestazioni sociali agevolate, come la riduzione delle tasse universitarie, l’assegno unico per i figli, bonus luce, gas e acqua, esenzioni ticket sanitari, sconti sulle mense scolastiche e trasporti pubblici, e varie altre misure di sostegno.
Le altre novità introdotte dal nuovo regolamento sono l’esclusione dal calcolo dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari per la disabilità. Per chi vive in affitto, il canone annuo potrà essere sottratto fino a 7.000 euro, con una maggiorazione per i nuclei con più figli, pari a 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.
Per le famiglie con persone disabili, è prevista un’integrazione della scala di equivalenza.
I principali effetti dell’applicazione del nuovo regolamento si avranno sull’assegno unico, con un costo per lo Stato, stimato dalle relazioni tecniche alla Manovra 2024, di circa 44 milioni di euro all’anno.
Fabrizio Carta