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Stretta sul Pos in tabaccheria: torna il bancomat per sigarette e marche da bollo

L’obbligo del Pos in tabaccheria non ha esenzioni, il tabaccaio deve accettare il pagamento elettronico per tutti gli acquisti. L’agenzia delle Dogane con una determinazione del 26 giugno – diffusa oggi da Il Sole 24 Ore –  cancella la precedente posizione del 25 ottobre 2022  che escludeva l’obbligo dei pagamenti elettronici per i tabaccai in relazione alle vendite di sigari e sigarette (ma più in generale tabacchi), francobolli e bolli. Dunque obbligo del Pos anche per i rivenditori di generi di monopolio nonché per i titolari di patentino. Una decisione che incide sulle quasi 50mila tabaccherie presenti in Italia.La (re)introduzione dell’obbligo o meglio il venir meno di ogni deroga si porta dietro la potenziale applicazione della doppia sanzione (scattata dal 30 giugno 2022 e che il nuovo Governo non ha più modificato dopo i tentativi nelle prime bozze dell’ultima legge di bilancio) per chi non accetta carta, bancomat o altrui strumeni digitali di pagamento  fissa di 30 euro più il quattro per cento del valore della transazione.

Le Dogane riconoscono inoltre che «risultano sul mercato variegate offerte del servizio Pos, tra le quali tariffe flat, indipendenti dal numero di transazioni effettuate, e tariffe che prevedono il rimborso delle commissioni per i micro-pagamenti inferiori a 10 euro».  Ne deriva  che proprio le soluzioni contrattuali presenti sul mercato permettono di superare la criticità a suo tempo rappresentata dagli operatori e fanno venir meno le specificità che legittimano l’esclusione dal Pos rispetto ad altri operatori e/o rispetto ad altri prodotti.