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PNRR come occasione per il rilancio del paese e per riqualificare le professioni

Si è tenuto ieri a Vicenza il convegno Nazionale dell’Associazione dei Commercialisti Italiani A.N.C., che ha registrato la presenza di professionisti provenienti da tutta Italia, per partecipare al confronto con la politica e con l’imprenditoria su tanti temi caldi, quali PNRR, flat tax, riforma della giustizia tributaria e riqualificazione delle professioni.

Al Forum hanno introdotto dibattiti ed argomenti Margherita Monti, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Vicenza, Lorenzo Scanavin, presidente della sezione Anc di Vicenza, e – per gli imprenditori locali – Mariano Rigotto, presidente Apindustria Confimi Vicenza.

Sui primissimi ad intervenire, collegato in videoconferenza, è stato Andrea De Bertoldi, segretario della Commissione Finanze al Senato della Repubblica, ed anche lui dottore commercialista, fresco vincitore delle ultime parlamentarie nella squadra di Giorgia Meloni, che ha parlato della tanto attesa riforma fiscale: “Serve un fisco diverso, che non preveda ulteriori tasse patrimoniali ma sia orientato a una maggiore produttività attraverso la leva fiscale, disincentivando il sommerso che appesantisce i conti pubblici, attraverso la flat tax incrementale, con il principio del ‘più assumi e meno paghi’, per orientare ad un’occupazione il 60% degli attuali percettori del reddito di cittadinanza che risultano abili al lavoro, attraverso incentivi fiscali con super deduzione dei costi del lavoro fino al 150%; per istituire il ‘reddito di umanità’ a chi non è in grado di lavorare, con la pace fiscale valutando le risorse a disposizione per alleggerire il magazzino fiscale. In questo il ruolo dei commercialisti è importante come volano di trasmissione della normativa dal Legislatore alla vita reale”.

Sempre incisivo e battagliero Marco Cuchel, che dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti è il Presidente: “Se l’Italia vuole sfruttare al massimo le risorse previste nel PNRR – ha affermato – è necessario che i professionisti vengano coinvolti pienamente nell’intera fase di programmazione, gestione e controllo, come dimostrano i dati relativi ai bonus edilizi con 4,4 miliardi di euro stimati come proventi delle frodi, dei quali solo il 3% hanno riguardato il superbonus dove è previsto il controllo dei commercialisti“.

Un altro problema che ha affrontato il numero uno dell’associazione dei commercialisti italiani promettendo battaglia è quello della riforma della giustizia tributaria, denunciando “un serio problema relativo alla terzietà dei giudici, incardinati presso il Mef e chiamati a dirimere proprio le liti tra i contribuenti e l’amministrazione tributaria. Una condizione che mina alla base la credibilità di questo sistema evidentemente sbilanciato in favore della PA”.

È intervento anche Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di Previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, che ha posto l’attenzione sulle aggregazioni professionali quale futuro della categoria per rispondere alle esigenze del mercato e come “strada da percorrere per evitare che dopo la crisi d’impresa si parli di crisi degli studi professionali”. Dell’evoluzione del ruolo dei professionisti hanno parlato anche il vicentino Gaetano Stella, attuale Presidente Confprofessioni e Deborah Giraldi, dirigente dell’Ufficio del Commissario Straordinario per la Ricostruzione del Sisma 2016.

A tenere tutti incollati alla sedia fino all’ultimo minuto ci ha pensato Mauro Nicola, tesoriere della Fondazione Nazionale Commercialisti, l’organo dell’Ordine dei Commercialisti che attende a studi, ricerche e interpretazioni normative sui temi di maggiore attualità ed interesse.

I commercialisti devono avere la capacità di non dimenticare le loro origini “, ha ammonito il professore, “in questa lettura strategica guardiamo al passato professionale per andare avanti verso quelle attività molto più qualificanti. Se non faremo passi in avanti il vero rischio è implosione della categoria.”. E a buon intenditor poche parole.

F.C.