Sembra destinata ad un’ulteriore brusca frenata la folle corsa ai bonus edilizi, salvo proroghe dell’ultim’ora.
Dal primo gennaio, infatti, le detrazioni Irpef sui lavori di ristrutturazione edilizia, dall’attuale 50% su un limite di spesa di 96.000 euro, sembrano destinate a ritornare al vecchio 36%, e su un limite di spesa di 48.000 euro.
Le spese interessate riguarderanno tutti gli interventi di manutenzione straordinaria su edifici esistenti, non di nuova costruzione, e probabilmente andranno ad interessare anche la realizzazione di opere finalizzate al risparmio energetico e gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, che oggi permettono rispettivamente un recupero del 65% il primo, e fino all’85% il secondo.
Trattandosi di misure dirette alle persone fisiche, varrà il principio di cassa, per cui, tutte le spese sostenute fino al 31 dicembre di quest’anno, come sempre a mezzo bonifico parlante, potranno usufruire degli attuali benefici del recupero del 50% su 96.000 euro di spesa, anche se pagati in acconto su lavori da realizzare nel 2025, ma solo se successivi alla data di inizio lavori, o anche prima, ma solo nei casi già previsti dalla prassi dell’agenzia delle entrate.
Se i lavori durano più anni il limite di spesa è unico, a meno che non siano spese relative a interventi di tipo diverso, ad esempio ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica.
Dopo la sbornia del 110% e della cascata di bonus che hanno caratterizzato la scorsa legislatura, pare inarrestabile la stretta del Governo Meloni su ogni tipo di beneficio e agevolazione statale.
Fabrizio Carta