Buone notizie per chi è in attesa di un figlio: si allunga di 3 mesi il periodo di congedo per maternità mentre viene fissata a 10 giorni l’indennità di paternità. Maggiori tutele, dunque, per i neo-genitori sia che siano lavoratori dipendenti, autonomi o professionisti. Si tratta di due decreti legislativi che recepiscono le direttive Ue in materia, avanzati dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e approvati in Cdm insieme ad altri provvedimenti. Tra le principali novità, per i lavoratori dipendenti sale da 6 a 9 mesi in totale i mesi di congedo parentale indennizzati e sale da 6 a 12 anni del figlio il periodo per la fruizione, per i professionisti e i lavoratori autonomi, è esteso, in caso di gravidanza a rischio, il diritto all’indennità giornaliera anche per periodi antecedenti ai due mesi prima del parto.
Da 6 a 9 mesi in totale, i mesi di congedo parentale coperto da indennità nella misura del 30%, fermi restando i limiti massimi di congedo fruibili dai genitori. Da 10 a 11 mesi, la durata complessiva del diritto al congedo parentale spettante al genitore solo, per tutelare i nuclei familiari monoparentali. Infine, da 6 a 12 anni è l’età del bambino entro la quale i genitori, anche adottivi e affidatari, possono fruire del congedo parentale, indennizzato nei termini appena descritti.
Paternità
Inoltre, fissato il congedo obbligatorio di 10 giorni lavorativi per il papà nel periodo che va “dai 2 mesi precedenti ai 5 successivi al parto, sia in caso di nascita sia di morte perinatale del bambino”.
Le tutele
Nei decreti legislativi ci sono altre tutele tra cui l’estensione del diritto all’indennità di maternità in favore delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste, anche per gli eventuali periodi di astensione anticipata per gravidanza a rischio. Inoltre, in presenza di figli e figlie fino a 12 anni l’accesso allo smart working deve essere facilitato dai datori di lavoro pubblici e privati e senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità. Stessa priorità per i lavoratori che siano caregiver.
Le sanzioni
Nel decreto sono state fissate anche le sanzioni per i datori di lavoro che ostacolano: la fruizione del congedo di paternità obbligatoria; i diritti e le agevolazioni in favore della genitorialità, di ottenere la certificazione della parità di genere se hanno adottato tali condotte nei due anni precedenti la richiesta della certificazione stessa.