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Liste d’attesa, per il Governo è necessaria una stretta sulle prescrizioni mediche

Nel decreto sulle liste d’attesa uno dei capitoli più importanti che si affronteranno riguarderà quello che si chiama tecnicamente “appropriatezza prescrittiva”: arginare cioè le troppe ricette dei medici di famiglia, ma anche degli specialisti di prestazioni spesso non necessarie e che rappresentano uno “spreco” da 10 miliardi l’anno. La medicina difensiva,  la paura cioè di cause e lamentele dei pazienti su cui il Governo è intervenuto introducendo anche lo scudo penale per tutto il 2024 , spinge infatti molti camici bianchi a prescrivere una ecografia o una visita in più costringendo però così chi ne ha davvero bisogno ad aspettare di più. Secondo il ministro Schillaci questa richiesta inappropriata pesa almeno per il 20% delle prescrizioni complessive.

Tra gli altri capitoli del decreto, riporta il Sole 24 ore,  si sta studiano anche la possibilità di consentire agli ospedali di “acquistare” dai propri medici prestazioni in libera professione (l’intramoenia che già molti camici bianchi fanno come attività privata nelle strutture Ssn) proprio per abbattere le liste d’attesa. Un altro passaggio importante sul quale servirà l’ok del ministero dell’Economia è anche il superamento graduale del tetto di spesa sul personale che limita le assunzioni delle Regioni nella Sanità a quanto speso nel 2004 meno l’1,4%, un primo passo in questa direzione potrebbe comparire nel decreto.