“L’agenda è chiara, e può essere realizzata. E va realizzata per tornare a crescere e per contare in Europa, e con l’Europa contare nel mondo”. Lo dice il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta riferendosi, nelle considerazioni finali, alle sfide globali che impongono di rafforzare la capacità di azione comune, unico modo “per superare l’attuale fase di appannamento”. Secondo Panetta, “l’avanzamento dell’integrazione europea è la risposta ai mutati equilibri geopolitici e al rischio di irrilevanza cui i singoli Stati membri sarebbero altrimenti condannati dalla cruda aritmetica dei numeri”.
Calo demografico pesa su lavoro, servono immigrati
Decisi aumenti dei tassi di occupazione “potrebbero arrivare a controbilanciare gli effetti del calo demografico e mantenere invariato il numero degli occupati. E’ inoltre possibile che un sostegno all’ occupazione derivi da un flusso di immigrati regolari superiore a quello ipotizzato dall’Istat”. Secondo Panetta il flusso “occorrerà gestirlo, in coordinamento con gli altri paesi europei” e “rafforzando le misure di integrazione”. C’è poi il tema giovani: “molti hanno cercato migliori prospettive di lavoro all’estero”, 525mila tra il 2008 e il 2022, e “l’esodo indebolisce la dotazione di capitale umano del nostro paese”.
Italia non condannata a stagnazione,ma no illusioni
“Non siamo condannati alla stagnazione. La ripresa registrata dopo la crisi pandemica è stata superiore alle previsioni e a quella delle altre grandi economie dell’area”. Così il governatore di Bankitalia nelle considerazioni finali secondo il quale alcuni indicatori “sembrano oggi dirci che un’inversione di tendenza è possibile”. Panetta avverte però che “non dobbiamo farci illusioni: la nostra economia soffre ancora di problemi gravi, alcuni radicati e di difficile soluzione” e cita in primis il ritardo economico del Sud e l’elevato debito pubblico, “questioni ineludibili per la politica economica”.
‘Verso un taglio dei tassi, l’azione della Bce sia tempestiva’
Per l’area euro nei prossimi mesi “si profila un allentamento delle condizioni monetarie”, nel quale “bisognerà considerare che un’azione tempestiva e graduale permetterà di contenere la volatilità macroeconomica rispetto a un’azione tardiva e precipitosa”. Panetta aggiunge che una “graduale” riduzione dell’attivo Bce – come i bond acquistati – “è certamente appropriata” ma “è fondamentale non interferisca con l’orientamento della politica monetaria” e che avvenga “evitando carenze di liquidità nel sistema o episodi di frammentazione nella trasmissione degli impulsi monetari”.
‘Arduo ma cruciale usare al meglio il Pnrr’
Utilizzare al meglio i fondi del Pnrr in tempi contenuti “è arduo per le amministrazioni. Ma è cruciale per risollevare la crescita potenziale dell’economia”. Il Pnrr – spiega ancora Panetta – “impegna l’Italia ad attuare riforme e fornisce cospicue risorse per l’ammodernamento del sistema produttivo e della P.a: secondo nostre elaborazioni, 16 miliardi per la digitalizzazione, 19 per la ricerca e l’innovazione, 33 per le infrastrutture di trasporto e 17 per gli investimenti delle imprese”. “La piena attuazione degli investimenti e delle riforme previste dal Pnrr, oltre a innalzare il prodotto di oltre di 2 punti percentuali nel breve termine, avrebbe effetti duraturi sulla crescita dovuti a incrementi di produttività stimabili tra 3 e 6 punti percentuali in un decennio”.
Panetta alle banche, non fatevi cogliere impreparati
Il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ribadisce il suo appello alle banche a “non abbassare la guardia”. Nelle considerazioni finali rileva che “non possiamo farci cogliere impreparati da tensioni che potrebbero emergere in futuro” ricordando come la vigilanza, ad aprile, abbia chiesto alle banche di costituire una riserva di capitale macroprudenziale. Panetta esorta poi le banche a “riconoscere le perdite attese” sui crediti che saliranno nel prossimo biennio e a tenere sotto controllo la liquidità visto anche “il rialzo del costo della raccolta”.
Debito è zavorra, serve prudenza fiscale e crescita
Il debito pubblico italiano è “una tale zavorra che ci costringe ogni anno a impegnare considerevoli risorse pubbliche per pagare interessi, sottraendole all’innovazione e allo sviluppo”. E’ l’allarme del governatore di Bankitalia secondo il quale “potremo liberarci del fardello del debito soltanto coniugando prudenza fiscale e crescita”. Per affrontare il problema del debito serve “un piano credibile volto a stimolare la crescita e la produttività, e nel contempo realizzare un graduale e costante miglioramento dei conti pubblici”. Bisognerà portare il debito/Pil “su una traiettoria stabilmente discendente”.