La legge di Bilancio 2025, tra le varie novità, presenta una rimodulazione delle detrazioni d’imposta che coinvolgerà una vasta platea di contribuenti.

Innanzitutto, sono abolite dal 1° gennaio 2025 le detrazioni per i figli a carico con più di 30 anni di età non disabili, variando la norma precedente che non prevedeva nessun limite di età massima.

Resta fermo che le detrazioni Irpef non spettano per i figli con meno di 21 anni di età, in quanto già da qualche anno sono state sostituite dall’assegno unico e universale.

Altra tegola per chi tiene a carico altri familiari diversi dagli ascendenti conviventi.

La Legge di Bilancio abolisce infatti le detrazioni IRPEF per gli altri familiari diversi dal coniuge, che non sono ascendenti, ovvero famigliari diversi da genitori o nonni. Ad esempio, non potranno più essere fiscalmente a carico, anche se conviventi, eventuali fratelli, sorelle, generi, nuore, suoceri.

Inoltre, se si vuole usufruire delle detrazioni per i famigliari per cui le stesse vengono consentite, sarà necessaria che gli stessi vivano sotto lo stesso tetto del contribuente.

Cambiano anche le detrazioni per i cittadini extracomunitari con familiari all’estero.

Dal 1° gennaio, infatti, ai contribuenti fiscalmente residenti in Italia che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, non spetteranno più le detrazioni per familiari fiscalmente a carico, ma ancora residenti all’estero.

Pertanto, tutti i lavoratori dipendenti e i pensionati dovranno comunicare al più presto al proprio sostituto d’imposta i dati dei familiari per i quali non spettano più le detrazioni d’imposta.

L’omissione di tale comunicazione comporta l’applicabilità di una sanzione da 250 a 2.000 euro.

In ogni caso, come ogni anno, il contribuente dovrà presentare la dichiarazione dei redditi, al fine di restituire le eventuali maggiori detrazioni ma non spettanti percepite durante l’anno.

Si riducono anche le detrazioni anche per le fasce di reddito più alte.

Le modifiche al Tuir recate dalla Finanziaria 2025, prevedono infatti una rimodulazione delle detrazioni per oneri, mediante un nuovo metodo di calcolo parametrato al reddito e al numero di figli fiscalmente a carico, ponendo un tetto al beneficio fiscale.

In particolare, calcolato il reddito base, che si ottiene deducendo dal reddito lordo totale il reddito della prima casa, si individuano due soglie, una a 75.000 euro, e una seconda a 100.000.

Se il reddito complessivo del contribuente è compreso tra 75.000 e 100.000 euro, si potranno detrarre spese fino a un importo “base” di 14.000 euro, importo che si riduce in base al numero dei figli a carico. Se il reddito complessivo del contribuente supera invece a 100.000 euro, la soglia massima scende a 8.000 euro.

Rimangono escluse dal conteggio le spese sanitarie, le somme investite nelle startup innovative e quelle investite nelle PMI innovative, le spese di assicurazione già detraibili, ma solo per i contratti conclusi prima del 31 dicembre 2024.

Per le spese detraibili in più annualità, rileveranno le rate di spesa riferite a ciascun anno. Rimangono comunque escluse le detrazioni rateali iniziate prima del 2025 per: prestiti e mutui agrari; mutui per acquisto o costruzione della prima casa; rate delle spese sanitarie; rate delle detrazioni per lavori edili.

Fabrizio Carta

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia