Anche i lavoratori dipendenti di soggetti che non sono aziende come, ad esempio, gli studi professionali o gli enti del Terzo settore, possono accedere al bonus carburante. Si amplia, dunque, la platea degli aventi diritto. L’incentivo era stato approvato dal governo con il decreto Ucraina bis per contrastare gli effetti economici della crisi e, adesso, grazie ad un emendamento di Fratelli d’Italia approvato in Commissione al Senato, anche i datori di lavoro privati, e non solo le aziende private, potranno erogare ai propri dipendenti buoni carburante fino a un massimo di 200 euro.
Bonus carburante, i requisiti dei beneficiari
Il bonus carburante, a seguito dell’emendamento, è destinato a tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, anche agli Studi professionali e ai loro dipendenti che prima erano esclusi. Tutti possono averlo indipendentemente dallo stipendio, visto che la concessione del bonus non è legata a limiti reddituali.
Bonus carburante, come ottenerlo
Per ottenere il bonus il lavoratore non deve presentare alcuna domanda. La concessione dei buoni avverrà su base volontaria. Sarà il datore di lavoro a decidere se erogarli e di che importo. Il datore di lavoro potrà arrivare a corrispondere anche un valore inferiore rispetto ai 200 euro. I buoni dovranno essere messi a disposizione entro il 31 dicembre 2022 e sfruttati, da parte dei lavoratori, entro la data di scadenza segnata sul buono stesso. Il bonus benzina è esente dalle imposte sui redditi da lavoro dipendente ma, come specifica la relazione tecnica allegata al decreto, si affianca e non concorre alla formazione del tetto massimo previsto per i “fringe benefits”, la cui soglia è di 258,23 euro.