Nell’ultima bozza del decreto, l’articolo 69 alza da 30 a 60 euro il limite oltre il quale i commercianti sono esentati dall’obbligo di consentire il pagamento con carte e bancomat. Cade quindi l’obbligo di garantire pagamenti digitali, almeno fino alla cifra di 60 euro.
Potrò ancora pagare il caffè col bancomat?
Sì, ma a discrezione del barista, che non sarà più costretto ad accettare i pagamenti elettronici sotto i 30 euro (pena la sanzione). Secondo quanto previsto dalla bozza della manovra 2023 approvata in Consiglio dei ministri, infatti, l’obbligo decade e per i piccoli importi si torna al cash. La transizione verso un mondo senza contanti inverte la rotta e bar, tassisti, venditori ambulanti che si sono adeguati dotandosi di un Pos e accettando i pagamenti di piccole somme tramite dispositivo, ora saranno esentati e non verranno più sanzionati se rifiutano il pagamento con carte e bancomat per importi inferiori ai 30 euro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno (180 giorni) i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel frattempo, “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”, è scritto nella bozza della manovra. Tutti a prelevare, dunque, se si vuol fare colazione al bar o comprare la frutta al mercato.