“Con le dinamiche del caso che sembrano ben delineate, di fronte a quanto avvenuto la sera di giovedì scorso a Mestre non può che esserci spazio per una grande indignazione oltre che per una profonda riflessione da cui tutta la società non si può esimere. Come è possibile, infatti, che un individuo con precedenti specifici da far rabbrividire possa proseguire a macchiarsi di uno dei peggiori crimini concepibili, pedinando, braccando e violentando una ragazzina. Come può continuare a reiterare uno dei comportamenti criminali tra i più odiosi, agevolato dall’essere privo di qualsiasi strumento di controllo? Se fino ad oggi, dopo i gravi episodi che gli vengono attribuiti in passato, ha riacquistato la libertà di tornare a delinquere, questa nuova azione richiede uno stop definitivo; chi compie simili azioni criminali deve scontare una pena adeguatamente dura ed essere messo nelle condizioni di non reiterare reati così gravi”. È la considerazione del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, di fronte all’efferata vicenda che ha visto un’undicenne mestrina, seguita per un lungo tragitto e aggredita da un violentatore nell’androne di casa.
“Esprimo tutta la solidarietà possibile alla bambina e ai suoi familiari – prosegue il Governatore -. Aggiungo la mia vicinanza e anche un sentimento d’ammirazione per essere riuscita in una simile situazione ad avere la capacità di allertare un’amica. Un ringraziamento va anche ai Carabinieri che hanno tempestivamente catturato l’accusato, dimostrando come tutte le Forze dell’ordine siano un costante presidio di legalità e professionalità, anche fuori servizio.
Cosa è accaduto
Un uomo di 45 anni è stato fermato dai carabinieri di Mestre con l’accusa di aver compiuto un abuso sessuale su una bambina di 11 anni, aggredita all’uscita di scuola.Dopo le indagini degli investigatori dell’Arma, l’uomo, un italiano, non del posto, con precedenti di polizia, è stato rintracciato nella notte tra giovedì e venerdì e sottoposto a fermo di iniziato di delitto. La ragazzina stava attraversando un breve tratto di strada per arrivare a casa, quando si è accorta di essere seguita: il 45enne l’avrebbe pedinata fin quasi alla sua abitazione, dove ha bloccato l’adolescente per usarle violenza. Le grida della ragazzina hanno attirato alcuni passanti che hanno messo in fuga l’aggressore. La denuncia ai Carabinieri è stata presentata dalla mamma della vittima.
Gli accertamenti dei carabinieri del comando provinciale di Venezia si starebbero concentrando sui giorni precedenti all’aggressione, proprio per appurare se il 45enne, già ampiamente noto alle forze dell’ordine, possa aver “monitorato” gli spostamenti e le abitudini della sua giovane vittima prima di agire.
Intanto la raccapricciante vicenda sta destando numerose reazioni. «Era un personaggio “conosciuto” dalle forze dell’ordine. Perché era libero e non in un manicomio criminale?», sichiede la rete dove è rimbalzata la notizia. Il 45enne aveva già scontato delle condanne per fatti simili ed è lecito domandarsi come mai fosse in libertà.