Accomunati solo dall’odio verso la senatrice a vita impegnata nel promuovere la memoria della Shoah. Anche tre veneti nell’inchiesta sugli insulti alla ragazzina che riuscì a sopravvivere all’orrore di Auschwitz, definita un’inutile saponetta. Questa è la frase replicabile dai mostri della rete che l’anno offesa, proferendo parole che preferiamo non ripetere.

Venti persone sono state identificate e segnalate all’autorità giudiziaria dai carabinieri , per le ingiurie e offese online a Liliana Segre. Tra loro ci sarebbe anche Gabriele Rubini, noto come Chef Rubio e popolare personaggio tv.  Si tratta di 17 uomini e 3 donne: per tutti l’accusa è di diffamazione a mezzo telematico aggravata da motivazioni religiose, etniche o razziali. Tra ottobre e dicembre 2022, post e commenti antisemiti. Su denuncia della 92enne sopravvissuta alla Shoah e senatrice e vita sono scattate le indagini. Tra loro due medici, di cui un oncologo, e anche un’infermiera che tra ottobre e dicembre scorsi hanno lasciato su diversi canali social individuati dalla famiglia Segre messaggi di odio e di disprezzo verso la senatrice, impegnata nel promuovere la memoria della Shoah. I carabinieri, diretti dal colonnello Antonio Coppola e guidati dal capitano Gianluca Bellotti, hanno incrociato le informazioni, raccolte con un monitoraggio della rete, con i dati anagrafici in possesso degli internet provider e nelle banche dati delle forze dell’ordine. Così sono risaliti ai titolari dei profili social, di cui alcuni anonimi.

Sono anni che Liliana Segre viene bersagliata da utenti della rete, che con le loro parole sprigionano quello che è odio puro ed è una piaga del web. Uomini e donne che non si capisce perchè, andrebbero psicanalizzate, dietro ad una tastiera di un pc o un cellulare, diventano aggressive e violente, come non sarebbero nella vita reale.

Liliana Segre per anni ha ignorato questi insulti, poi, qualche mese fa, disse che aveva deciso di non rimanere più indifferente e denunciò quello che tutte le vittime della rete dovrebbero imparare a fare. Non denunciare significa essere complici di chi commette dei reati sulla rete.  Non denunciare significa coprire chi delinque. Non denunciare significa omertà. Perchè ingiuriare, insultare, scagliare parole violente sul web, a volte uccide più di mille coltelli e solo quando la giustizia colpisce, anche nel portafogli, queste persone la smettono.

 

N.B.

 

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