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Sma, la morte di Ettore e lo screening neonatale negato perchè in Veneto non è obbligatorio

Un neonato in una incubatrice nell'Unita' di neonatologia e terapia intensiva neonatale del Policlinico Umberto I, oggi 15 gennaio 2011. ANSA / ETTORE FERRARI

“Una tragedia annunciata, tutti sapevano che sarebbe potuto accadere ed è accaduto”. Con queste parole l’Osservatorio Malattie Rare (Omar) rende nota la morte del piccolo Ettore, un bimbo nato lo scorso 3 ottobre all’ospedale di Santorso, in provincia di Vicenza, e deceduto poco più di un mese dopo a causa della SMA 1 (Atrofia Muscolare Spinale) che “non gli è stata diagnosticata per tempo e non ha potuto quindi essere trattata tempestivamente”. Il motivo? In Veneto lo screening neonatale che permette di individuare la malattia non è obbligatorio, mentre in altre regioni italiane lo è.

OMAR: “LA MORTE DI ETTORE TRAGEDIA ANNUNCIATA”

È successo in Veneto, “ma sarebbe potuto accadere in Emilia Romagna o in Friuli Venezia Giulia o in Molise o in Campania. Perché ancora oggi, nel 2023, nascere in una Regione italiana o in un’altra può fare la differenza tra vivere o morire, tra avere una vita in salute o gravi disabilità. Attualmente, infatti, soltanto in Lazio, Liguria, Puglia, Toscana, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Sardegna viene effettuato lo screening neonatale per la SMA. In tutte le altre non viene effettuato, esponendo i neonati ai rischi, anche mortali, di una diagnosi tardiva“, scrive l’Osservatorio in una nota. Il motivo di questa disparità regionale sta nella “mancanza di un decreto di aggiornamento del panel nazionale e inerente alla Legge 167 del 2016, che ha stabilito l’inserimento dello screening neonatale esteso (SNE) nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Così le Regioni si sono mosse in maniera autonoma, per fare del loro meglio. Nel caso specifico del Veneto, la Giunta Regionale con la Deliberazione n. 1564 del 6 dicembre 2022 ha stabilito di avviare lo Screening Neonatale per la SMA nell’Azienda Ospedale-Università di Padova e nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Ma Ettore è nato in provincia di Vicenza, e non ha avuto diritto allo screening. Tutto per un ritardo del Governo, che da anni attende per rendere effettiva una Legge”. Di fronte a una vicenda così grave si è immediatamente levata la voce di Famiglie SMA, associazione di genitori e persone affette da SMA che da oltre 10 anni è in prima linea per migliorare la qualità della vita e che da sempre lotta per la diagnosi precoce.

La storia di Ettore e la lettera di Famiglie SMA hanno destato immediatamente l’attenzione della politica. Sulla vicenda sono intervenuti infatti l’Onorevole Maria Elena Boschi e il Senatore Matteo Renzi che nella sua newsletter di oggi ha rivolto un appello a tutte le Istituzioni: “Sia in Parlamento che in tutti i consigli regionali chiedo ai nostri gruppi ‘Italia Viva – Il Centro – Renew’ di richiamare l’attenzione su come combattere la SMA e le malattie rare”. Osservatorio Malattie Rare – OMaR si impegna e si batte da anni per l’estensione dello SNE su tutto il territorio nazionale e per questo si unisce al grido di dolore di Famiglie SMA e all’appello rivolto al Governo e alle Regioni. “Quello che è accaduto era stato previsto, poteva accadere in una qualsiasi delle 12 Regioni che ancora oggi non fanno lo screening per la SMA, e potrà accadere ancora. Una situazione inaccettabile, alla quale il Ministro della Salute deve immediatamente porre rimedio approvando il decreto di aggiornamento della legge 167/2016. Senza perdere più nemmeno un giorno”, commenta Ilaria Ciancaleoni Bartoli, Direttrice di OMaR.

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