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Sfruttava migranti irregolari, sequestrata cooperativa in Veneto

Una cooperativa di Vigonza è stata sequestrata dalla squadra Mobile di Padova per aver sfruttato migranti irregolari.

Indagato un 48enne padovano, presidente della cooperativa fino allo scorso dicembre, per violazione di norme in materia di immigrazione, caporalato ed estorsione.

 

La cooperativa, pur non partecipando alle gare di appalto per l’accoglienza di migranti, faceva lavorare gli stranieri senza pagarli e facendoli vivere in case fatiscenti. Sarebbero stati così sfruttati 19 migranti irregolari in attesa del rilascio del titolo di soggiorno e per questo assegnati ad una seconda cooperativa con sede nello stesso stabile-capannone. Il 48enne avrebbe fatto sottoscrivere un patto formativo di lavoro volontario, in caso contrario i migranti avrebbero perso l’ospitalità e la formalizzazione delle pratiche di regolarizzazione. L’indagine è partita con la perquisizione ad un tunisino, espulso nel 2019 e che era stato assunto dalla cooperativa presente anche nel carcere di Rovigo e aveva un’altra sede operativa a Pianiga (Ve). L’indagine ha fatto emergere che il presidente della coop aveva ‘assunto’ numerosi stranieri, di cui solo alcuni regolari e ha poi accertato che la seconda cooperativa gestiva formalmente il Cas, ma 16 degli ospiti venivano impiegati irregolarmente dall’altra società indagata. Gli stranieri avevano sottoscritto, benché non conoscessero la lingua italiana, accordi per un “patto formativo di inclusione sociale” a titolo di “volontariato”. Le vittime non si erano opposte per paura di perdere l’ospitalità e il pocket money garantito dalla Prefettura era gestito dal presidente della cooperativa indagata nonostante l’accoglienza fosse formalmente erogata dalla seconda società.