L’incredibile e dolorosa vicenda sta facendo il giro d’Italia e arriva da Treviso,  dove una mamma ha denunciato ai media locali i paradossi della burocrazia: alla famiglia della vittima di un poliziotto ubriaco è stato chiesto di pagare 183 euro. Si tratta delle spese per la pulizia del sangue lasciato sull’asfalto dal 17enne Davide Pavan. Il giovane era stato travolto e ucciso in scooter l’8 maggio dello scorso anno da un agente ubriaco che tornava dalla festa di una società di rugby. Il conto è arrivato  dopo tre .

“Eravamo ancora storditi dalla tragedia e ci hanno convocato in carrozzeria per il dissequestro dello scooter e per pagare la pulizia del manto stradale. Ci hanno parlato di bonifica dell’area, di materiale assorbente, di sversamento di liquidi. Ma noi avevamo perso un figlio”, racconta ai cronisti Barbara Vedelago, 52 anni,  madre di Davide, che ha perso la vita un mese e un giorno prima dei suoi 18 anni.

“Ci hanno detto che è la prassi. Metà noi e metà l’automobilista che ha ucciso mio figlio”, ha spiegato.  “Bonifica dell’area con smaltimento dei rifiuti e assorbente per sversamento liquidi – c’è scritto nella fattura per un ammontare di 183 euro – La cifra ci è stata chiesta per la pulizia del luogo dell’incidente”.

Samuel Seno, poliziotto della Questura di Treviso, ha patteggiato 3 anni, 6 mesi e 10 giorni. Ha fatto i domiciliari la notte dell’incidente e ora è in libertà: il tasso alcolemico al momento dell’incidente era di 1,51. La madre di Davide Pavan aveva anche raccontato che alla famiglia era arrivata una raccomandata per avvisarci che il rottame dello scooter era stato dissequestrato e che dovevano andare subito a ritirarlo, altrimenti avrebbero dovuto pagare una penale per ogni giorno di ritardo.

La notizia, riporta Oggi Treviso, ha scandalizzato l’opinione pubblica tanto che sui social sono apparsi commenti pieni di insulti anche al Comune e al sindaco .

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