La Guardia di finanza di Treviso, con il supporto di Vigili del Fuoco, Spisal, Ispettorato del Lavoro e Arpav, ha stoppato due laboratori tessili gestiti in condizioni pericolose e insolventi con il Fisco. Sono stati eseguiti tre controlli in altrettante aziende tessili, tutte amministrate da stranieri nei Comuni di Caerano di San Marco e Nervesa della Battaglia. Due dei tre laboratori erano gestiti in condizioni di degrado e pericolo e questo ha spinto i finanzieri ad adottare provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza, poi convalidati dal Giudice per le indagini preliminari. Gli amministratori delle due imprese, che operavano sulla base di commesse ricevute da imprese locali, sono stati segnalati alla Procura di Treviso per violazioni delle norme antincendio e contro gli infortuni sul lavoro, nonché per irregolarità in materia urbanistica. Tra le “numerosissime violazioni riscontrate” dalle Fiamme gialle, le più gravi hanno riguardato la mancanza di indicazioni sulle vie di fuga, di luci di sicurezza vicine alle porte di emergenza, di estintori portatili e della cartellonistica che ne indica la posizione, oltre all’impraticabilità delle vie di fuga e alla mancata formazione del personale addetto all’antincendio. A queste si sono aggiunte svariate violazioni alla normativa sulla sicurezza, tra cui la presenza di macchinari senza sicurezze negli organi mobili, le scarse condizioni igieniche, l’omessa designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, la mancata compilazione del documento di valutazione dei rischi. In uno dei due opifici sequestrati è emerso che il laboratorio, in assenza di autorizzazioni, era stato di fatto realizzato al piano terra di un’abitazione.

Il titolare di un terzo laboratorio ha smaltito per mesi gli scarti di lavorazione, derivanti dalla realizzazione di circa 75.000 capi d’abbigliamento, bruciandoli sul retro dell’opificio per cui è stato denunciato per “combustione illecita di rifiuti”. L’approfondimento della posizione delle tre ditte che gestiscono i laboratori, con un fatturato annuo di circa 150.000 euro e da due a cinque operai alle dipendenze, anch’essi di nazionalità straniera, ha poi permesso di accertare pendenze tributarie per circa 850.000 euro riferite al 2013.

“Rivolgo un ringraziamento alla Guardia di finanza di Treviso per l’operazione che ha portato al sequestro di tre laboratori tessili nel trevigiano. Sono state rilevate numerose importanti violazioni e tra queste alcune gravi in materia di sicurezza dei lavoratori, che invece deve essere un imperativo categorico per ogni azienda”, commenta il presidente del Veneto, Luca Zaia: “Si tratta anche di un bel segnale per la stragrande maggioranza di imprenditori onesti che vedono così salvaguardata la loro serietà”.

Foto di repertorio

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