È stato presentato, nei giorni scorsi, a palazzo Ferro Fini il libro ‘La Foiba dei ragazzi’, Loescher Editore, scritto da quasi 500 alunni di 21 classi dell’Istituto Comprensivo “G. Parise” di Arzignano, un’opera di scrittura creativa corale che recupera una verità storica di cui praticamente non si trova traccia nei libri: la tragedia delle Foibe e il dramma degli esuli giuliano dalmati.
Erano presenti il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, l’Assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, e il consigliere regionale Tommaso Razzolini.
Il presidente Ciambetti ha portato agli insegnanti e ai ragazzi presenti i saluti dell’Assemblea legislativa veneta “chiamata a legiferare su temi che hanno una diretta ricaduta su tutti i cittadini veneti”, e ha evidenziato “la straordinaria esperienza di scrittura corale che ha coinvolto tantissimi giovani studenti, impegnati a fare luce su un tema, quello delle Foibe, della pulizia etnica e dell’esodo giuliano dalmata, che è sicuramente tra i più spinosi della nostra storia. I fatti storici sono stati ricostruiti attraverso gli occhi ‘puliti’ degli adolescenti, in uno sforzo collettivo di ricercare la verità partendo da un nuovo punto di vista. In questo libro, il fondamento storico dà consistenza autentica ai personaggi delineati nelle diverse pagine. Al centro del romanzo vi sono persone che hanno molto sofferto a causa della follia umana, a prescindere dalla loro nazionalità, dal loro credo religioso”.
“Credo sia importante – ha aggiunto Ciambetti – promuovere la lettura di quest’opera, tra i giovani ma non solo, per recuperare la verità storica che ci è stata nascosta, consapevoli che la storia che non ricordiamo sarà destinata a ripetersi con i suoi tragici errori”.
L’Assessore Donazzan ha elogiato “la capacità dimostrata dagli alunni dell’Istituto ‘Parise’ di adempiere a un compito, peraltro previsto da una legge dello Stato: educare attraverso la conoscenza e l’approfondimento, con spirito critico, di fatti che fanno parte della verità storica. Il libro è frutto di uno straordinario lavoro corale di tante classi e ci insegna come si dovrebbe ragionare con i giovani, parlando il loro linguaggio, nel rispetto della verità della storia. L’opera restituisce rispetto a una terra a noi vicina per tradizioni antiche, classiche, veneziane e italianissime, recuperando una pagina di storia colpevolmente trascurata. Credo che ci sia stata, da un lato una ‘damnatio memoriae’ nei confronti di chi pagò un prezzo salato per la perdita della guerra, dall’altro la cattiva coscienza di quanti vollero enfatizzare solo una parte di storia e demonizzarne un’altra; a proposito, mi piace ricordare quanto disse qualche anno fa lo storico Paolo Mieli, appartenente alla sinistra culturale, sicuramente di grande onestà intellettuale: ‘se una parte di storia viene illuminata mentre un’altra è tenuta allo scuro, allora, prima o poi, la credibilità viene a mancare’. E questo libro può insegnare, soprattutto ai giovani, a non cadere in questo errore, a non avere quella ‘cattiva coscienza’”.
Elena Donazzan ha anche ringraziato “il professore Pier Paolo Frigotto, Dirigente scolastico dell’Istituto ‘Parise’, ideatore, promotore e coordinatore di questo progetto di scrittura creativa, per la sua grande capacità di coltivare nei ragazzi lo spirito critico: un vero ‘Magister vitae’ che ha messo a disposizione dei giovani studenti quelli strumenti utili a formare un’opinione personale, con onestà intellettuale e nel rispetto della verità storica”.
Il Dirigente scolastico ha quindi ricordato “la scintilla che ha portato all’ideazione del romanzo: a fine agosto 2020 ho letto sul giornale ‘Avvenire’ un articolo sulla scoperta di una Foiba in Slovenia, in cui vennero riportati alla luce i poveri resti di 250 persone, tra cui quelli di un centinaio di ragazzi di età ricompresa tra i 15 e i 17 anni. Un fatto che mi ha molto turbato: da lì, il desiderio di profondere qualsiasi sforzo per non dimenticare la grande tragedia delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata, che nei libri di storia non ha trovato praticamente spazio o è stata ricostruita in modo frettoloso”.
Per il professore Pier Paolo Frigotto “la memoria storica è un dovere, la sola via per la riconciliazione, soprattutto quando ormai vengono a mancare i testimoni diretti di quei tragici fatti: il libro cerca di adempiere a questo dovere; è scritto da ragazzi per ragazzi e affronta un periodo storico sicuramente difficile, cerca di fare chiarezza su fatti volutamente dimenticati, che invece si dovrebbe ricordare. Gli studenti ci hanno messo passione, dedizione, sono stati ben preparati e hanno compiuto una scrupolosa ricerca storiografica”.
Alcuni giovani studenti dell’Istituto ‘Parise’ hanno raccontato la trama del libro: protagonista è Martina, sedicenne liceale, che vive un rapporto complicato con il padre Edoardo, storico e studioso delle Foibe. Grazie al nonno Ivan, la ragazzina cercherà di squarciare il velo che ha sempre protetto un grande segreto di famiglia: Martina seguirà le tracce indicate da un biglietto datole dal nonno, in cui è vergato un certo indirizzo di Rijeka… da lì, passo dopo passo, la scoperta della verità.
‘La Foiba dei ragazzi’ è un romanzo storico ambientato nel presente per far sì che le vicende narrate si svelino poco alla volta e risultino quindi accattivanti per il lettore.
Nel libro sono ricostruite alcune vicende storiche, tra cui la Strage di Vergarolla, a Pola, del 18 agosto 1946. Un intero capitolo è dedicato alla studentessa universitaria istriana Norma Cossetto, uccisa e infoibata nel 1943 dai partigiani titini.
Alla fine del romanzo si trova un riferimento alla stretta attualità: la fuga frettolosa dalla propria terra d’origine e il dramma vissuto dai profughi di guerra.