Ansa- Le strategie di comunicazione pubblica della Serenissima Repubblica di Venezia nei suoi domini “da mar” emergono da uno studio dei ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia sui monumenti iscritti dell’isola di Cipro che saranno mappati nella prima piattaforma Open Access europea dedicata alle epigrafi rinascimentali veneziane.
“La Lettera e il Leone” è un progetto di ricerca dedicato allo studio della comunicazione scritta e delle culture epigrafiche nella Venezia rinascimentale, con un particolare focus sull’isola di Cipro. L’iniziativa progettuale è sostenuta dalla Regione Veneto ed è coordinata da Lorenzo Calvelli, docente di Storia romana ed Epigrafia latina presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
Altri partner strategici includono il Cyprus Institute (partner tecnologico), l’Ateneo Veneto, l’Ambasciata d’Italia a Nicosia (Cipro), la Società Dante Alighieri e la Ayios Epiphanios Academy.
La ricerca ha indagato la documentazione epigrafica prodotta durante il dominio veneziano di Cipro (1474-1571), con un’enfasi sulla sfera pubblica. In tutto l’impero marittimo della Serenissima (Stato da mar), le cosiddette scritture esposte svolsero un ruolo cruciale nell’agenda delle autorità veneziane per veicolare messaggi di natura politica e ideologica.
A Cipro le iscrizioni monumentali furono inserite nelle mura cinquecentesche e nelle fortificazioni dei principali insediamenti dell’isola (in primo luogo, Nicosia e Famagosta), così come negli edifici pubblici, nelle chiese cattoliche e nei monasteri. La loro ubicazione, combinata con l’uso del latino come lingua e della capitale umanistica come scrittura, incarna perfettamente le strategie di comunicazione che Venezia sviluppò per ostentare pubblicamente il proprio potere. Attraverso le iscrizioni, la Serenissima attuò una strategia comunicativa mirata a ribadire il proprio controllo sull’isola e rimarcare la propria identità politica.
Le epigrafi veneziane a Cipro non erano semplici registrazioni di eventi storici, ma strumenti simbolici. Esse erano abbinate alla figura del leone marciano coronato, un potente emblema che sanciva l’autorità veneziana, e servivano a differenziare chiaramente il dominio della Serenissima da quello dei precedenti regnanti, appartenenti alla dinastia crociata di origine francese dei Lusignano, i quali utilizzavano invece la capitale gotica per la loro comunicazione. Attraverso questa simbologia, Venezia mirava a rafforzare il legame con il passato classico, ricollegandosi idealmente alla Roma antica.