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Il bob che viene dal freddo passato: aveva sci e manubrio

Di bob, dalle parti di Belluno (leggasi soprattutto Cortina), si parla soprattutto per via della nuova pista da costruire in tempo per le Olimpiadi del 2026. Ma di bob ora si parla anche perchè al Museo etnografico Dolomiti ne è spuntato uno ‘speciale’: sembra una bicicletta con gli sci, e invece è un bob storico visibile da qualche giorno al Museo. A fine dicembre infatti è stato presentato ufficialmente al pubblico un particolare cimelio sportivo donato al museo di Seravella: uno skibob modello Gfäller Egg (Gfäller è il nome del progettista, Georg, artista e designer; mentre Egg è la parola tedesca che significa uovo). E’ proprio una sorta di bicicletta con gli sci al posto delle ruote, dotata di telaio in compensato dipinto di forma ovoidale, con manubrio, sellino e pedaline fisse.

UN BREVETTO DEL 1946-1947, ALL’EPOCA EBBE UN CERTO SUCCESSO

LA STORIA DELLO SKIBOB: DA DONO A DONO
Lo skibob Gfäller Egg, dopo un’accurata ripulitura e manutenzione che ha portato il cimelio al suo originario splendore, va ad arricchire la raccolta di slitte artigianali da neve e ghiaccio e i primi rudimentali bob provenienti dalle vallate bellunesi, esposti nella sala del pendio. Il donatore, Francesco Gatto di Padova, cullava il sogno di vedere lo skibob esposto in un museo della provincia dato che lui stesso lo aveva ricevuto in dono da giovane da un bellunese illustre, il dottor Valentino Angelini, caro amico di suo padre. Ha potuto vedere esaudito il suo desiderio grazie a una rete di contatti che lo ha portato a conoscere la realtà del Museo etnografico Dolomiti.
Mattia Cecchini