“I soldi servono per la famiglia, le tasse le ho pagate”

Non voleva fare la furba, “non sono una ladra, quei soldi servivano per la famiglia”. Spiega così la sua doppia vita lavorativa Francesca Galati, 51 anni, di giorno bidella all’istituto Sartori di Lonigo, la sera barista in un bar di Sossano, nel Vicentino. La sua colpa è quella di non aver comunicato alla direttrice scolastica il duplice impiego, una mancanza per la quale si è vista imporre una multa di 2.170 euro dalla Guardia di finanza da rifondere alle casse del Ministero dell’istruzione.

Lei spiega di aver agito in buona fede, denunciando tutti gli introiti ricevuti grazie al lavoro al bar anche nella dichiarazione dei redditi.

Quando la storia della bidella è sbarcata sui social ha ricevuto la solidarietà del popolo della rete, al punto che più di qualcuno si è offerto di pagare per lei la sanzione.

 “Esprimo piena solidarietà a Francesca, collaboratrice scolastica in una scuola di Lonigo, che è stata multata perché sorpresa a svolgere un secondo lavoro presso un bar del territorio”.

Le parole sono di Joe Formaggio, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

“Ciò che è successo grida vendetta – afferma il consigliere – perché non si può punire una donna che porta avanti la propria famiglia facendo due lavori, quando ci sono multinazionali che evadono e pagano le tasse all’estero, evasori totali, persone che per anni hanno preso illegalmente il reddito di cittadinanza e immigrati mantenuti. La mia non è una critica alla Guardia di Finanza, ma piuttosto a una legge che va assolutamente cambiata”. “Lavorerò per cambiare questa legge – assicura Formaggio – con i miei strumenti a disposizione in Regione e con la collaborazione del governo a Roma, dove incontrerò i parlamentari nei prossimi giorni. Non è possibile che un dipendente pubblico, con stipendio basso, non possa fare un secondo lavoro e che le regole siano così stringenti. Sono in contatto e al lavoro anche con il sindacato di Francesca: speriamo che la scuola non punisca la sua dipendente. Nel caso arrivi una sanzione sarà un dovere etico aiutare chi vuole lavorare”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia