“Chi vespa mangia le mele!”
Storico slogan pubblicitario della Vespa!
Oggi compie 75 una delle stelle più scintillanti del firmamento italiano, lo scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, meglio conosciuto come sua signora la Vespa!
Voi sapete che poche persone al mondo, star di Hollywood o mega manager digitali, possono vantare un pedigree come il suo?? Di Bill Gates o Clint Eastwood la nostra paladina nazionale si fa un baffo!
Lei è stata esposta nei musei di design, arte moderna, scienza & tecnica e trasporti di tutto il mondo. Fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del MoMa di New York.
Il Suo curriculum cinematografico è da far impallidire De Niro (mostro sacro che peraltro adoro), lo scooter italiano è stato il mezzo a due ruote più utilizzato davanti alla macchina da presa, con oltre 45 film in cui ha fatto da comparsa più o meno importante. (ma spesso ha rubato la scena )
La scena che tutte indistintamente abbiamo amato (e se le più giovani non l’hanno vista corrano subito a rimediare e si guardino ‘Vacanze Romane’) è quella in cui Audrey Hepburn e Gregory Peck scorazzano per Roma, lui paparazzo d’assalto inconsapevole di portare in giro una principessa in un mezzo di trasporto ‘plebeo’.
Ma c’è ben altro: registi come William Wyler, Dino Risi, Frank Roddam, Federico Fellini e Nanni Moretti l’hanno voluta nel cast delle loro pellicole, pensiamo alle gite “riflessive” in una Roma deserta di pieno agosto di “Caro Diario, o a “La dolce vita” con l’esplosiva Anita Ekberg.
L’elenco non è finito. La Vespa nazionale è stata protagonista anche de “Il talento di Mr. Ripley”, pellicola del 1999 con Matt Damon e Jude Law (sua altezza si tratta bene, o sono belli da urlo o non si degna di apparire, chapeau)) e di “Quadrophenia, film di Roddam del 1970 che raccontava la vita dei Mods, la banda di giovani ben vestiti e alla guida di Vespa e Lambretta che si contrapponevano ai Rockers, i seguaci del rock and roll.
La principessa Grace e l’affascinante (e provate a dire il contrario) Cary Grant hanno avuto l’onore di lavorare con lei nella pellicola di Alfred Hitchcock “Caccia al ladro”.
Ma continuiamo. Uno degli attori più importanti della storia del cinema italiani (e non solo), Vittorio Gassman, era proprietario di una Vespa e fu vittima di un furto: “Avevo una Vespa a cui ero molto affezionato – raccontò l’attore – me la rubarono e non la ricomprai più”. (si, gli uomini romantici esistono)
Passione più “platonica”, invece, per il regista di ET Steven Spielberg: “Sul letto avevo il poster di Wyler che, in Vespa, andava a girare Ben Hur. Per questo la amo.”
Potrei continuare raccontando di parti in film evergreen come ‘American Graffiti’, ‘Good Morning Vietnam’ o l’italianissimo ‘Sapore di mare’, ma qua mi fermo perché oltre alla sua carriera da star ha anche una sua vita personale molto interessante!
Partiamo dal nome la cui origine (da meno non potevamo aspettarci) è legata ad una leggenda che narra di come Enrico Piaggio alla vista del prototipo esclamò: «sembra una vespa!», per via del suono del motore e delle forme della carrozzeria che vista dall’alto la rendono somigliante all’insetto, con la parte centrale molto ampia per accogliere il guidatore e dalla “vita” stretta.
La sua fama è dovuta al fatto di esser stata veramente una new entry, nessuno come lei prima: Enrico Piaggio voleva qualcosa di veramente innovativo, che spaccasse, così scelse un progettista che di moto poco ne sapeva, in verità era un ingegnere aeronautico che progettava elicotteri e detestava le motociclette, Corradino D’Ascanio. Scelta bizzarra? Forse! Ma sicuramente fu l’uomo nuovo che, al di fuori delle logiche legate alle ruggenti motociclette, seppe uscire dagli schemi.
D’Ascanio detestava dover scavalcare una moto per sedercisi sopra, così sfruttò le sue conoscenze di progettista aeronautico per inventare la prima moto su cui ci si poteva accomodare come sulla poltrona di casa, adatta anche alle signore bardate con gonne lunghe e strette che mai avrebbero pensato di farsi un giro su una due ruote!
Adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore concettualmente derivato dai motori d’avviamento aeronautici.
Altra grossa innovazione che può sembrar banale, ma non lo è: aggiunse la ruota di scorta, in quanto la maggior parte delle strade dell’epoca erano in sterrato e i motociclisti erano costretti a rimediare alle frequenti forature con soluzione e toppe.
Modellò la posizione di guida attorno al disegno di un uomo comodamente seduto su una poltrona, affinché la guida prolungata risultasse la meno affaticante possibile, rendendolo un mezzo usabile da tutti non solo dai centauri.(non tutti erano Marlon Brando).
Con l’aiuto di Mario D’Este, suo disegnatore di fiducia, a Corradino D’Ascanio bastarono pochi giorni per mettere a punto la sua idea e preparare il primo progetto della Vespa, prodotto a Pontedera nell’aprile del 1946. Era nata la prima Vespa!
E noi, dopo 75 anni, siamo sempre pronti a stappare una bottiglia (di prosecco non champagne mi raccomando, è una storia tutta made in Italy) e a dire ‘lunga vita alla regina?!!
Kiss Mrs Fork