Quando tutti ti hanno deluso… hai ancora il gelato.
Keegan Allen
C’è chi dice che i diamanti sono i migliori amici delle donne, io dico che dopo una giornata di lavoro con più di 30° il mio unico amico è lui: il gelato!
Troppo calorico? Non va bene con la prova costume? Ditemi ciò che volete non cambio idea, il gelato è una delle più grandi invenzioni della storia, ti rinfresca il fisico dopo una giornata calda, ti fa bene all’anima dopo una ‘giornata no’: cosa volete di più??
Il mio problema è che non so chi ringraziare per questa geniale invenzione, alcuni la fanno risalire alla Bibbia: Isacco, offrendo ad Abramo latte di capra misto a neve, avrebbe inventato il primo “mangia e bevi” della storia.
Altri, invece, la affidano agli antichi Romani (Italia e mangiare è un connubio vincente, io propendo per questa ipotesi, grazie Roma!) che si distinsero ben presto grazie alle loro “nivatae potiones”, veri e propri dessert freddi.
Uno dei primi documenti storici in cui si parla di ” gelato”, in verità, ci giunge da un poeta greco vissuto nel 500 a.C. ad Atene. I greci, uomini saggi, amavano preparare le loro bevande rinfrescanti con poco limone, miele e molto succo di melograno con neve o ghiaccio.
Se ci spostiamo in Arabia, troviamo che ogni bibita ghiacciata veniva già chiamata “sherbet”, da cui la parola italiana sorbetto. Gli arabi in Sicilia erano soliti mescolare la neve dell’Etna ai succhi di frutta, creando quello che può essere considerato l’antenato del nostro gelato artigianale. (la granita siciliana teniamola fuori che merita un capitolo a parte!)
La nascita del gelato a base di latte o alla crema di latte però è abbastanza recente e, come spesso accade, è coinvolta una delle corti più potenti, quella medicea. Nel 1565, proprio alla corte di Caterina de’ Medici l’architetto Bernardo Buontalenti, detto Mastro Bernardo delle girandole, realizza un sorbetto quasi gelato utilizzando neve, sale (per una legge fisica quest’ultimo abbassa la temperatura), limoni, zucchero, bianco d’uovo e latte.
A fare il botto, nel 1686, è un intraprendente palermitano: Francesco Procopio dei Coltelli, trasferitosi a Parigi alla corte del Re Sole, inaugura il “Café Procope”, tutt’ora esistente, dove crea una nuova ricetta per fare il sorbetto-gelato utilizzando frutta, miele, zucchero e ghiaccio. (l’ho già segnato in agenda, è uno dei primi posti dove porterò Pierre) Italia 1-Francia 0
Un altro goal lo ha fatto l’italiano Filippo Lenzi, alla fine del XVIII secolo, quando aprì la prima gelateria in terra americana. Tra gli americani e i dolci il passo è breve…
Sempre negli Staes Nancy Johnson, del New Jersey, nel 1846 mette a punto la prima gelatiera: un mastello pieno di ghiaccio e sale dove Nancy ha inserito un cilindro metallico con l’impasto da gelare che viene girato con una manovella.
Sapete qual è stato il primo gelato prodotto industrialmente su stecco? Il fiordilatte più famoso, il Mottarello seguito a ruota, negli anni ’50, dall’ancora più mitico Cornetto…praticamente stiamo parlando dei Marlon Brando e James Dean dei gelati, come dimenticarli??
Ultima fondamentale tappa nella storia del gelato (e salvezza di tutte le Bridget Jones del mondo) sono stati gli anni 70 con la diffusione del frezeer domestico che ha permesso l’arrivo del gelato in barattolo formato famiglia. E questo richiede una standing ovation!
Kiss Mrs Fork