Vacanze ‘mordi e fuggi’ per l’estate 2024? In parte sì per via dell’inflazione. Ma non si arresta il desiderio di partire degli italiani. A scattare questa fotografia è Vamonos Vacanze, il tour operator italiano specializzato in viaggi esperienza, che ha approfondito come l’inflazione abbia impattato sulle scelte dei vacanzieri. Secondo quanto rilevato dalla piattaforma, il 54% dei vacanzieri spenderà molto (12%) o qualcosa (42%) in più rispetto all’estate 2023, precipuamente a causa dell’aumento dei prezzi. Per compensare almeno in parte i maggiori costi, il 68% ridurrà ad un massimo di 8 giorni la durata delle ferie, mentre l’8% dei nostri connazionali non partirà affatto. Il problema è che gli aumenti colpiscono un po’ tutti, anche i viaggi meno cari.

“Certo è che 9 italiani su 10 continua a percepire prezzi in crescita ed il 7 su 10 ne sono preoccupati” avvertono gli analisti. Ad aumentare non solo il prezzo di aerei, traghetti, lettini ed ombrelloni, ma costa di più anche consumare cibi e bevande presso i lidi, con rincari che riguardano non solo i menu dei ristoranti in spiaggia ma anche l’acqua minerale, i succhi di frutta, le birre, i caffè, i gelati. “Certo è meglio stare fuori meno giorni, ma che valgano la pena” concludono gli specialisti di Vamonos-Vacanze.it.

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