Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, molte famiglie italiane si interrogano sulle modalità di assistenza per i propri cari durante i periodi di villeggiatura. Tra le soluzioni più diffuse, la scelta di portare con sé una badante o una babysitter comporta oneri economici e organizzativi che è bene conoscere.
LE BABYSITTER
Molte famiglie italiane, complice anche la chiusura delle scuole e il lungo periodo di vacanze, si trovano ad affrontare il problema logistico di come organizzare l’estate. Chi ha la possibilità, spesso opta per andare in villeggiatura con la baby-sitter al seguito. “Secondo il Ccnl sulla disciplina del lavoro domestico attualmente in vigore, se la babysitter segue la famiglia in vacanza, deve essere inquadrata secondo come ‘Convivente BS’ (l’inquadramento Bs si riferisce ai lavoratori e alle lavoratrici domestiche che si devono occupare di bambini o di persone autosufficienti)- ha dichiarato l’avvocato Filippo Breccia, vicepresidente di Nuova Collaborazione, associazione nazionale datori di lavoro domestico- Si parte da minimo retributivo di 994,44 euro mensili e, a questa cifra, vanno aggiunti poi 130,78 euro mensili per ogni figlio sotto i sei anni. Pertanto, una famiglia con due bambini piccoli potrebbe arrivare a spendere circa 1.256, euro al mese per garantire la presenza di una babysitter durante le vacanze”.
LE BADANTI
Durante il periodo estivo, la spesa non si limita soltanto al compenso mensile della babysitter, ma riguarda anche chi svolge un lavoro di cura per gli anziani o per le persone non autosufficienti, come le badanti che, come riportano i dati Inps sul lavoro domestico 2024, sono in prevalenza straniere, rappresentando il 72,7% del totale delle badanti. Quando le badanti straniere tornano nei loro Paesi d’origine per le ferie, si registra un picco di richieste per sostituzioni temporanee. In questi casi, quando le famiglie devono trovare rapidamente soluzioni alternative per garantire l’assistenza ai propri cari, è necessario assumere una badante con la stessa qualifica per il periodo di sostituzione. “Il costo aggiuntivo- ha commentato l’avvocato- è pari al compenso mensile ordinario che, per chi ha un contratto ‘convivente Cs’ ammonta a 1.127,04 euro (l’inquadramento Cs si riferisce ai lavoratori e alle lavoratrici domestiche senza titolo di studio specifico che si devono occupare di persone non autosufficienti)”. Inoltre, la sostituzione della badante avviene con la stipula di un contratto con la procedura e le modalità fissate per tutti i contratti di lavoro domestico.