Durante il Consiglio dei Ministri, il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto in merito al cashback, spiegando le ragioni poste a fondamento della sospensione della misura a partire dal 1° luglio 2021. “Il cashback – ha affermato Draghi – ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori”. La maggiore concentrazione dei mezzi alternativi al contante si registra tra gli abitanti del Nord e, più in generale delle grandi città, con un capofamiglia di età inferiore a 65 anni, un reddito medio-alto e una condizione diversa da quella di operaio o disoccupato. Anche se non esistono a tutt’oggi dati specifici a riguardo, è presumibile che siano queste categorie a trarre i maggiori benefici dal Cashback e dai bonus e superbonus collegati. La misura rischia perciò di accentuare la sperequazione tra i redditi, favorendo le famiglie più ricche, con una propensione al consumo presumibilmente più bassa, determinando un effetto moltiplicativo sul PIL non sufficientemente significativo a fronte del costo della misura”.
I 5 Stelle lo rivogliono
«La sospensione del meccanismo del cashback è un grave errore», protestano in una nota i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione Finanze alla Camera.
«La sospensione del cashback è un errore, l’ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione», ha scritto su twitter il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli (M5s).
«Il #cashback è un incentivo ai pagamenti elettronici, che sono tracciabili e che quindi limitano l’evasione fiscale. Ecco il senso di una misura giusta in cui io continuo a credere. La sua sospensione è un errore e un pessimo messaggio», gli fa eco su twitter la deputata M5S Lucia Azzolina.