Èstata la denuncia di un sacerdote milanese tartassato da telefonate da parte di operatori di call center dai toni minacciosi a far partire le indagini della Polizia Postale di Milano su una rete internazionale di criminali, la maggioranza albanese, dediti alle truffe telefoniche per contratti di luce e gas. Le chiamate, arrivate a centinaia di persone, vertevano su presunte bollette non pagate relative a contratti mai stipulati da chi veniva contattato.

I raggiri partivano da insistenti telefonate, fatte all’alba o a sera tarda, finalizzate alla raccolta dati delle persone, che erano convinte di parlare con l’Arera (Autorità regolamentazione rete energia e ambiente), o con le compagnie con cui avevano contratti in essere. Alle medesime persone veniva poi fornita una scusa per cambiare temporaneamente operatore, come fughe di gas o interruzioni di servizi per lavori pubblici. Quando il gruppo non riusciva a persuaderli, stipulava comunque contratti a loro nome oppure usava l’intelligenza artificiale per registrare e modificare le loro voci e poi usarle per siglare con “si” virtuali i contratti vocali.
Nei mesi successivi poi partivano le chiamate moratorie per ottenere i pagamenti. “Intanto ti depotenziamo la corrente e se non paghi te la stacchiamo”, le minacce ricevute da una donna di 87 anni, finita nel mirino dei truffatori.

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