Un pensionato di Rovigo si è trovato vittima di un singolare errore burocratico: multato nove volte per eccesso di velocità in una strada che non ha mai percorso. La Provinciale della Val Tidone, situata a oltre 300 chilometri dalla sua residenza, è diventata il teatro di questa vicenda kafkiana. Il sistema Velox di Torrevecchia Pia, incaricato di monitorare la velocità, ha ripetutamente registrato un’auto che superava i limiti, ma ha erroneamente inviato le sanzioni a questo pensionato. Le fotografie allegate ai verbali mostrano chiaramente un’auto con una targa simile, ma con differenze significative rispetto a quella del pensionato, sia nella lettera che nel modello del veicolo. La saga delle multe ha inizio il 3 novembre, proseguendo con una serie di verbali fino all’ultimo, datato 8 gennaio. Angelo Motta, figlio del pensionato, ha dovuto intraprendere un laborioso processo per contestare ogni singola multa. Nonostante i verbali vengano annullati una volta riconosciuto l’errore, la situazione resta frustrante e costosa per la famiglia. Questa serie di errori solleva non solo questioni sulla precisione dei sistemi di controllo della velocità, ma anche sulla giustizia nell’applicazione delle sanzioni. Mentre il pensionato veneto riceve multe ingiuste, il vero trasgressore rimane impunito. Motta sottolinea l’importanza di correggere questi errori, non solo per evitare ingiustizie ma anche per garantire che i dispositivi di sicurezza stradale svolgano il loro ruolo correttamente. La vicenda evidenzia la necessità di maggiore accuratezza e controllo nei sistemi di rilevazione delle infrazioni, per evitare che innocenti siano vittime di errori burocratici e che trasgressori reali sfuggano alla giustizia.

V.R

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia