Gli adempimenti burocratici «vengono percepiti dalle imprese come un ostacolo molto rilevante alla loro competitività»: una impresa su tre, il 33,1% del totale, «vede negli oneri amministrativi e burocratici un ostacolo allo sviluppo della propria capacità competitiva».
Lo sostiene l’Istat in audizione alla Commissione parlamentare sulla semplificazione delle procedure amministrative connesse all’avvio e all’esercizio delle attività di impresa, in base al Censimento 2018 su un campione di circa 280 mila di imprese con 3 e più addetti, rappresentative di un universo di poco più di un milione di imprese, che producono l’84,4% del valore aggiunto nazionale.
La quota di imprese che vedono la burocrazia come un ostacolo è «superiore a quelle che dichiarano come ostacolo la carenza di risorse finanziarie (il 29,6%)». Coerentemente con un quadro ciclico che era caratterizzato da una crescita limitata, «la carenza di domanda per i beni e servizi offerti risultava anch’essa tra i principali ostacoli alla competitività (per il 19,2% delle imprese), insieme alla percezione di un contesto socio-economico poco favorevole (19%)».
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