Clamoroso e repentino cambio in corsa da parte del Governo Draghi per l’ottenimento dello sconto in fattura e per le cessioni del credito relativi ai bonus ed alle detrazioni previste per lavori edilizi anche diversi da quelli che danno diritto al “superbonus al 110%”..

Con l’approvazione del decreto antifrode, avvenuto nella tarda serata dello scorso 11 novembre, diventa da subito operativo l’obbligo di apposizione del visto di conformità da parte di un professionista abilitato in caso di cessione del credito o sconto in fattura relativi alle detrazioni fiscali per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica.

Viene esteso a tutti i casi di cessione del credito e sconto in fattura anche l’obbligo di attestazione della congruità delle spese da parte di tecnici abilitati, che continuerà a non essere richiesto in tutti quei casi in cui le detrazioni verranno utilizzate nella propria dichiarazione dei redditi.

I prezzi di riferimento saranno individuati, oltre che dai vigenti prezzari regionali e prezzari DEI, anche da ulteriori massimari che saranno stabiliti con successivi decreti ministeriali.

Anche chi ha pensato di usufruire del superbonus 110% attraverso la canonica detrazione in dichiarazione dei redditi dovrà richiedere il visto di conformità, tranne nei casi in cui la dichiarazione stessa sia presentata direttamente dal contribuente attraverso l’utilizzo della dichiarazione precompilata predisposta dall’Agenzia delle Entrate, ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale. Per tali dichiarazioni, infatti, l’Agenzia delle Entrate può già effettuare controlli preventivi.

È una modifica normativa di rilevante impatto, se si pensa che – solo fino a qualche giorno fa – il visto era richiesto solamente per fruire del superbonus 110%, e nei soli casi di opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.

L’agenzia delle entrate, a seguito dell’entrata in vigore del decreto antifrode, ha immediatamente bloccato i canali che permettevano la trasmissione delle comunicazioni delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura relative alle detrazioni per lavori edilizi, attivando immediatamente i lavori di manutenzione straordinaria per l’adeguamento alle nuove disposizioni normative, e variando anche il modello per la comunicazione delle opzioni, che è stato approvato con provvedimento direttoriale del 12 novembre.

Con il nuovo decreto viene anche rafforzata l’attività di accertamento e di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate che, qualora emergano particolari profili di rischio, in via preventiva potrà sospendere fino a 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni per le cessioni del credito o per lo sconto in fattura.

Sempre in chiave antifrode, viene estesa anche agli intermediari finanziari e cessionari del credito la possibilità di segnalare eventuali operazioni sospette.

Con buona pace dello Statuto del contribuente, al momento non è stata prevista nessuna disciplina transitoria.

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