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Coronavirus, il bacio infetto all’economia padana. Governo fa le prove da Schettino

di Fabrizio Carta

Ci ritroviamo nostro malgrado a vivere il senso di un’economia totalmente sconvolta dall’emergenza sanitaria coronavirus. Stiamo assistendo ad eventi che, per quanto riguarda gli scambi economici globali, riscriveranno la storia. In Italia, tre regioni che rappresentano più di un terzo del PIL nazionale, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, sono al momento in ginocchio. Le ricadute sulla nostra economia saranno inevitabilmente molto pesanti, tanto nel breve, che nel lungo termine.

I dati Confcommercio stimano che, solo fino a maggio, la perdita sarà da 5 a 7 miliardi di euro.

Il settore del turismo, che da solo vale circa 150 miliardi all’anno, parliamo del 12% del PIL nazionale, con il blocco pressoché totale dei viaggi di piacere da e per l’Italia, è quello più colpito dai danni dell’emergenza. Confturismo prevede circa 22 milioni di turisti in meno nei prossimi tre mesi; il solo debooking, con circa 80% di disdette, è già costato 220 milioni.

Ma i numeri non sono solo questi. In Lombardia molte aziende sono ferme anche nelle zone cosiddette gialle, cioè quelle limitrofe o più vicine alla zona rossa. Molti lavoratori sono già in cassa integrazione, mentre l’industria viene colpita anche sugli approvvigionamenti, che dalla Cina sono interrotte quasi del tutto.

Un altro settore sotto attacco è l’export. Il commercio internazionale delle sole zone interessate in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, vale circa 150 miliardi di euro, su un volume complessivo nazionale di esportazioni di 465 miliardi di euro.

E poi c’è il made in Italy, moda e food in testa, che rischiano anche loro di essere travolti dalla crisi.

Mai come in questo momento i cittadini e le imprese hanno bisogno di un’espressione forte del nostro Governo e di una linea univoca dei nostri politici, che possano sostenere l’impatto possente di questo invisibile nemico.

Finora,  stiamo andando avanti a colpi di Decreti, l’ultimo è di domenica primo marzo; ma – a parte per le zone rosse, ovvero i comuni epicentro dell’epidemia in Italia -, per tutti gli altri operatori e per i cittadini, gli interventi sono stati finora ben poca cosa. Vediamo quali.

A livello nazionale, un intervento che si rivela ictu oculi leggero rispetto alle reali esigenze è quello per il settore turistico alberghiero. Il Decreto dello scorso 28 febbraio ha previsto per le strutture ricettive, le agenzie di viaggio e i tour operator, la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali, ma solo fino al 30 aprile. Quindi un intervento sospensivo che, se pur necessario nell’immediatezza, certamente non sarà risolutivo.

Per gli utenti che non abbiano potuto viaggiare da e per la “zona rossa”, o usufruire di pacchetti turistici a causa delle misure di contenimento e di prevenzione della diffusione del COVID-19 disposte dalle autorità italiane o straniere, verranno previste specifiche forme di compensazione.

Un altro intervento a favore delle imprese è l’incremento della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, rifinanziato per 50 milioni. Vengono quindi estese a livello nazionale le misure speciali pensate inizialmente in questo senso prima solo per la zona rossa.

Per le famiglie, l’intervento (forse) più importante è l’estensione della carta famiglia anche alle famiglie con un solo figlio per tutti i residenti di Veneto e Lombardia. La family card spetta alle famiglie italiane o alle famiglie di cittadini europei residenti regolarmente in Italia, che viene rilasciata dall’Inps e che dà diritto a ricevere sconti ed agevolazioni sull’acquisto di alcuni beni, alimentari e non, e servizi.

Un altro rinvio che riguarda tutti è quello relativo alle scadenze dei 730. Tutte le comunicazioni che confluiscono nel cosiddetto 730 precompilato, in primis le CU (certificazioni uniche), sono slittate dal 9 marzo al 31 dello stesso mese; di conseguenza anche la scadenza per la trasmissione all’agenzia delle entrate del 730 scivola a cascata al 30 settembre.

Per chi avrà diritto ai rimborsi in busta paga non ci saranno però ritardi, in quanto continueranno a dipendere dalla data di trasmissione del modello, per cui verranno ricompresi nella prima retribuzione utile successiva all’invio ed alla conseguente ricezione del modello 730-4 da parte del datore di lavoro.

Per le zone rosse gli interventi a favore delle famiglie sembrano essere un po’ più decisi, con il fermo del pagamento delle bollette, delle rate dei mutui e la sospensione del pagamento delle rate della rottamazione in scadenza lo scorso 28 febbraio; sempre insufficienti gli interventi di sostegno alle aziende.

Importante è stata invece l’attenzione posta al nuovo codice della crisi d’impresa. È stato infatti differito al 15 febbraio 2021 l’obbligo di segnalazione (c.d. “procedimento di allerta”) che grava sugli organi di controllo interno e sui revisori contabili, introdotto dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, al fine di evitare che l’emergenza comporti conseguenze per coloro che hanno tale obbligo e potrebbero trovarsi nell’impossibilità di farvi fronte.

A nostro avviso, le misure descritte in questa veloce panoramica, nel complesso, risultano senz’altro insufficienti, poche e mal distribuite, e non colgono il focus della crisi. Le parti sociali nei giorni scorsi hanno fatto un comunicato congiunto (addirittura a firma di Abi, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Legacoop, Rete Imprese Italia, quindi Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, insieme a Cgil, Cisl e Uil), per chiedere al governo misure dirette per far fronte a questa situazione di forte criticità e per il rilancio del paese.

Il ministro dell’Economia Gualtieri, riguardo alle decisioni del governo per sostenere le imprese e i cittadini, afferma di avere adottato finora solo “le misure che si potevano fare con decreto ministeriale, quindi il rinvio di alcune scadenze tributarie”, affermando di essere tutti “pienamente consapevoli che queste misure non sono sufficienti”. Il Ministro ha quindi aggiunto che stanno “lavorando per dare il necessario sostegno alle imprese, ai professionisti della zona rossa ma anche a misure per settori colpiti anche al di fuori da zona rossa”.

Noi, aspettando che “lavorino”, rimaniamo in attesa; vi terremo aggiornati….

Fabrizio Carta

Dott. Commercialista