di Fabrizio Carta
Ci siamo sempre indignati contro le scelte ideologiche che, fatte senza nessun riscontro circa gli effetti e le ricadute sull’economia e sulla vita reale, ottengono effetti devastanti e diametralmente opposti rispetto a quelli voluti.
La scelta sensazionalistica di sospendere i voli per la Cina, così da dire “siamo stati i primi”, si pone con tutta evidenza tra queste. L’effetto ottenuto è stato infatti quello di creare tensioni con il governo cinese, oltre che all’interno del governo stesso, ed impedire l’individuazione del paese di partenza di chi arrivava in Italia. Gli arrivi dalla Cina sono infatti beatamente continuati in maniera triangolata, attraverso tutti gli altri paesi europei ed extraeuropei, con ogni mezzo e senza nessun controllo all’arrivo.
Ma questo lo sapevano anche al bar di Vo’ Padovano. Non sono un virologo, nè infettivologo, quindi parliamo di fisco.
Dopo le richieste ufficiali avanzate dal Presidente dell’associazione italiana dei dottori commercialisti, Andrea Ferrari, per richiedere l’applicazione dell’articolo 9 dello statuto del contribuente, legge misconosciuta, bistrattata e spesso dimenticata, che assegna al Ministro delle Finanze il potere di rimettere in termini i contribuenti interessati nel caso in cui il tempestivo adempimento di obblighi tributari è impedito da cause di forza maggiore, cominciano ad arrivare i primi aggiornamenti.
È di ieri domenica 23 febbraio la notizia diffusa dall’Ansa che anticipa il varo di un decreto urgente del Mef, che segnerà gli interventi economici a sostegno di famiglie ed imprese residenti nelle ‘zone rosse’. In particolare, dovrebbe essere prevista la sospensione degli adempimenti fiscali e del pagamento di tutti i tributi, compreso quello delle rate della riscossione, e la sospensione dei pagamenti delle forniture di energia elettrica.
Il decreto pare conterrà anche facilitazioni per l’accesso al Fondo di garanzia per le PMI delle imprese coinvolte nell’emergenza, sospensioni dei pagamenti delle rate dei mutui bancari ed altri strumenti a sostegno del reddito delle imprese e delle famiglie, quali fondi di integrazione salariale, Cig in deroga per aziende sotto i sei dipendenti e la cassa integrazione ordinaria.
I Comuni interessati saranno sicuramente tutti quelli destinatari dei provvedimenti d’urgenza del governo, ma si auspica, che il sostegno venga esteso anche a tutto il territorio regionale, quindi Veneto, Lombardia e Piemonte, che stanno pesantemente risentendo dell’emergenza coronavirus.
È sempre di ieri il comunicato stampa dell’agenzia delle entrate, che adotta le prime misure conseguenti all’emergenza coronavirus. In osservanza delle disposizioni adottate dal Consiglio dei Ministri e dell’ordinanza del Ministero della Salute di concerto con il Presidente della Regione Lombardia, vengono chiusi gli sportelli dell’Agenzia dei comuni di Lodi e Codogno fino a nuova comunicazione.
Le scadenze fiscali dei prossimi giorni, come sempre sono molto fitte, e le ricordiamo: il 25 febbraio scade l’invio degli intrastat per i mensili, il 2 marzo scade il pagamento della quarta rata delle rottamazioni delle liti pendenti; il 2 marzo è anche il termine ultimo per l’invio dell’invio delle Liquidazioni Periodiche Iva del quarto trimestre e delle comunicazioni dei condomini, mentre sono plurime le scadenze di tipo previdenziali e contributive, tra cui quella più importante cade il nove marzo, ed è l’invio delle certificazioni uniche che andranno a confluire nel (sempre poco utile) 730 precompilato.
Intanto il Governo ha stanziato 20 milioni di euro per l’immediato, ma la previsione di spesa supera già il miliardo di euro. Per il momento si sta attingendo dallo stanziamento previsto per la lotteria degli scontrini, ma si dovrà presto guardare altrove.
Noi siamo qui a monitorare gli sviluppi; vi terremo aggiornati.
Fabrizio Carta,
Commercialista e Revisore legale