Dopo un anno, il 2023, caratterizzato da sfide significative ma anche da segnali di “resilienza economica globale” (come indicato dall’Economic Outlook dell’Ocse di febbraio 2024), Giovanni Dolcetta, Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega all’internazionalizzazione traccia un prospettiva del commercio globale del tessuto imprenditoriale di Vicenza, prima provincia italiana per export pro capite: “Nel 2023, l’economia globale ha mostrato una tenuta notevole nonostante una importante crescita dell’inflazione, seppur, negli ultimi mesi, in rallentamento. Tuttavia, il panorama è stato eterogeneo: da una parte, gli Stati Uniti e diverse economie emergenti hanno registrato una crescita robusta; dall’altra, la maggior parte dei Paesi europei ha sperimentato un rallentamento, complicato ulteriormente dall’inasprimento delle condizioni finanziarie e dai problemi logistici nel trasporto marittimo, acuiti dagli attacchi nel Mar Rosso. Questi eventi hanno portato a un aumento dei costi del trasporto e a ritardi nelle consegne, influenzando le catene di approvvigionamento globali”.
Fattori globali che, per il territorio vicentino, si sono concretizzati in un quarto trimestre del 2023 che è stato particolarmente impegnativo. “Le aziende hanno infatti risentito della debolezza della domanda internazionale di beni e della stretta monetaria a livello globale, con una flessione delle vendite che ha interessato l’intero arco dei mercati esteri da noi battuti. L’export verso i paesi dell’Unione Europea ha registrato un calo dello 0,5%, mentre quello verso paesi extra-UE ha subito una contrazione dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
Si tratta del secondo trimestre consecutivo in cui Vicenza fa segnare una frenata nell’export. Nel terzo trimestre 2023, infatti, i dati facevano segnare un -1,1% nell’export UE e -3,6% nel commercio fuori dall’Unione Europea.
Nonostante queste difficoltà, le proiezioni OCSE indicano un rallentamento della crescita del PIL mondiale, che dovrebbe scendere dal 3,1% nel 2023 al 2,9% nel 2024, per poi risalire leggermente al 3,0% nel 2025. In questo contesto, l’area euro appare particolarmente esposta, con una previsione di crescita limitata allo 0,6% nel 2024, dovuta principalmente alle condizioni creditizie restrittive che influenzano la domanda interna.
Per il 2024, l’accento viene quindi posto sulla necessità per le aziende di adattarsi rapidamente alle condizioni di mercato in mutamento, esplorando nuovi mercati. Nelle parole di Dolcetta: “Quest’ultimo biennio ci sta vedendo protagonisti nella ridefinizione delle strategie di internazionalizzazione, proprio per far fronte a questa incertezza globale. Non ultima quella causata nella logistica nel Mar Rosso. Il vaticino per cui la globalizzazione sarebbe finita è stato già smentito dai fatti, quello che è vero, però, è invece che le aziende hanno la necessità di essere immediatamente reattive agli shock, anche perché i mercati non vanno mai tutti male insieme. Ci sono sempre economie, come ha dimostrato quella statunitense in questi anni, che crescono e trainano e possono sopperire a cali di mercati importanti come quello della Germania negli ultimi trimestri. Certo, per poter rispondere velocemente, le aziende devono essere fortemente strutturate e avere una visione ampia dei mercati e su questo, Confindustria Vicenza è in grado di dare un grande supporto”.