Gli aumenti sono soprattutto il risultato dell’adeguamento all’inflazione registrata su base Istat negli ultimi anni e rispondono all’obiettivo di garantire l’efficienza del trasporto pubblico locale
a fronte del significativo e generalizzato aumento dei costi
Il trasporto pubblico locale in provincia di Vicenza svolge un ruolo essenziale, garantendo ai cittadini una modalità di spostamento efficiente, inclusiva e sostenibile per l’ambiente. Nel 2022 il servizio ha garantito la mobilità di circa 25 milioni di passeggeri, con oltre 15 milioni di km percorsi. Parallelamente, anche recentemente sono stati realizzati importanti progetti per la digitalizzazione, in particolare con l’obiettivo di rendere il servizio sempre più fruibile agli utenti, con nuovi canali di bigliettazione elettronica e strumenti informativi digitali all’avanguardia sia online, sia presso un numero significativo di fermate. Allo stesso tempo, prosegue anche l’impegno costante per il rinnovo del parco mezzi, garantendo un migliore comfort di viaggio e contribuendo in modo importante al grande sforzo collettivo per la riduzione delle emissioni.
In questo contesto, anche il trasporto pubblico locale vicentino deve tuttavia fronteggiare uno scenario nazionale e internazionale caratterizzato da forti criticità che hanno comportato un aumento dei costi generalizzato e senza precedenti per intensità.
Nell’ultimo anno il costo per il carburante ha visto incrementi medi del 40%, al quale si aggiungono le maggiori spese per il rincaro generalizzato della maggior parte delle voci di costi delle aziende di trasporto, come ad esempio l’energia, i ricambi e i materiali di consumo, oltre ai maggiori oneri dovuti all’adeguamento all’inflazione previsto in molti contratti.
Come conseguenza, l’Ente di Governo del Trasporto Pubblico Locale della provincia di Vicenza ha approvato a partire dal 19 giugno un incremento delle tariffe pari in media al 29% per i biglietti e al 20% per gli abbonamenti.
La decisione, difficile ma presa con senso di responsabilità, deriva dalla evidente necessità di un adeguamento all’inflazione registrata su base Istat negli ultimi anni, dopo che per oltre un decennio le tariffe del trasporto pubblico locale erano rimaste invariate nella provincia di Vicenza, e risponde inoltre all’esigenza di mantenere un servizio di trasporto efficiente, moderno e con una adeguata capacità di investimento per le sfide della transizione green.
In base alle nuove tariffe, il biglietto urbano di Vicenza valido 90 minuti costerà 1,70 euro (contro gli attuali 1,30) e un biglietto extraurbano classe 2 fino a 12 km, 2,50 euro (anziché 2,00). Gli abbonamenti studenti corrispondenti passeranno rispettivamente da 256,00 a 307,00 euro per la rete urbana di Vicenza e da 292,80 a 351,00 euro per un abbonamento classe 2 extraurbano.
Contestualmente alle nuove tariffe, è stata approvata anche una semplificazione dell’offerta che prevede esclusivamente biglietti a tempo sia per la rete urbana (90 minuti) sia per la rete suburbana (la validità a 120 minuti), eliminando quindi i cosiddetti “corsa semplice”.
Si evidenzia che analoghi provvedimenti sul sistema tariffario sono già stati messi in atto in altri Comuni del Veneto, come ad esempio Padova (biglietto urbano a 1,70) e Treviso (biglietto urbano a 2,00€).
Le Amministrazioni Comunali e Provinciale valuteranno in autonomia la possibilità di misure per ridurre l’impatto degli aumenti sulle famiglie.
PROVINCIA DI VICENZA
Dichiarazione del presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin:
La Provincia di Vicenza ha già messo in bilancio 200mila euro per abbattere il costo degli abbonamenti, che significa favorire lavoratori pendolari e soprattutto studenti, che rappresentano la maggior parte dei nostri utenti. In accordo con il consigliere provinciale con delega ai trasporti Marco Guzzonato, mi confronterò con il Consiglio Provinciale per prevedere anche ulteriori forme di intervento mirate, destinate alle fasce più deboli.
Un’attenzione doverosa per far sì che gli aumenti delle tariffe gravino il meno possibile nelle tasche delle famiglie vicentine, in particolare di chi è in difficoltà.
Certo, gli aumenti erano inevitabili, legati ai maggiori costi da sostenere e al fatto che per 10 anni non si era mai proceduto all’adeguamento Istat. Doverlo fare adesso ha significato un aumento percentuale alto, ma nonostante ciò il costo di biglietti e abbonamenti è tra i più bassi del Veneto. Un dettaglio non da poco, per un servizio su cui si sta investendo in tecnologia e innovazione, svecchiando il parco mezzi, proponendo nuove linee, semplificando i metodi di acquisto dei titoli di viaggio e la ricerca di informazioni sulle tratte.
Il trasporto pubblico locale è un tema che ci è caro e da subito, dopo la mia elezione in Provincia, mi sono messo al lavoro per verificarne il funzionamento e i margini di miglioramento, in sintonia con le aziende che gestiscono il servizio, in particolare Svt, con l’Ente di Governo, con il Comune di Vicenza quale azionista di Svt con la Provincia di Vicenza. Allo stesso modo abbiamo tutti ora l’obiettivo di far pesare il meno possibile gli aumenti.
Promuovere il trasporto pubblico in alternativa a quello privato è una scelta di sostenibilità, di rispetto dell’ambiente, di vivibilità delle nostre città. Ed è questa la direzione che vogliamo e dobbiamo intraprendere in maniera concreta, come stiamo facendo, tra l’altro, con il contributo a bilancio.