La burocrazia continua a rappresentare un ostacolo significativo per le piccole e medie imprese in Veneto. Le stime della Cgia di Mestre richiamano l’attenzione su una questione che non può essere ignorata: semplificare le procedure burocratiche è essenziale per favorire la crescita economica e la competitività del tessuto imprenditoriale locale. Solo così si potrà davvero liberare il potenziale delle PMI, rendendo il Veneto un modello non solo per l’efficienza, ma anche per la facilità di fare impresa.

Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, la burocrazia grava sulle piccole e medie imprese venete per circa 10 miliardi di euro all’anno. Questo dato, che fotografa una realtà complessa, sottolinea le difficoltà incontrate dagli imprenditori nel relazionarsi con la pubblica amministrazione. Tempi lunghi per il rilascio di permessi e autorizzazioni, procedure intricate e la richiesta di documenti già in possesso delle amministrazioni sono solo alcune delle problematiche che alimentano il malcontento tra le PMI.

Il rapporto mette in luce un diffuso sentimento di frustrazione tra gli imprenditori veneti, che si sentono intrappolati in un labirinto burocratico. Nonostante il Veneto sia spesso considerato un esempio virtuoso, con Treviso, Venezia e Vicenza ai vertici della classifica regionale in termini di efficienza, il costo della burocrazia resta un ostacolo significativo.

Lo studio della Cgia di Mestre si basa sull’Indice della Qualità delle Istituzioni Pubbliche, un parametro che analizza aspetti come giustizia, infrastrutture e digitalizzazione, utilizzando dati provenienti da fonti come l’Ocse e l’Eurobarometro. Sebbene il Veneto emerga come una delle regioni più efficienti d’Italia, il peso della burocrazia continua a gravare pesantemente sul tessuto imprenditoriale locale.

L’importo annuale di 10 miliardi di euro rappresenta un fardello significativo per le PMI, le quali, secondo la Cgia, spendono ingenti somme per l’espletamento delle procedure amministrative. Questo costo non si traduce solo in risorse economiche, ma in una diminuzione della competitività delle imprese stesse, costrette a investire tempo e denaro in pratiche burocratiche anziché concentrarsi sul proprio core business.

La situazione evidenziata dalla Cgia richiede un intervento urgente. È fondamentale che le istituzioni pubbliche si muovano verso una semplificazione delle procedure, puntando su digitalizzazione e trasparenza. Riforme mirate potrebbero non solo alleviare il peso burocratico sulle PMI, ma anche migliorare l’efficienza complessiva della pubblica amministrazione.

 

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