Clamoroso fuori programma nella riunione di Palazzo Chigi di ieri.
Con una mossa a sorpresa il Governo ha approvato una misura non all’ordine del giorno, ma presentata “fuori sacco”, che elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito e cancella anche la cosiddetta remissione in bonis, che consentiva la correzione degli errori fino al 15 ottobre con sanzioni minime.
Alla nuova norma, introdotta con Decreto-legge, viene attribuita una specifica finalità di tutela urgente della finanza pubblica, ovvero, per usare le parole del ministro Giorgetti, per “chiudere definitamente la eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica.”.
In effetti, come riporta il Comunicato Stampa diffuso nel tardo pomeriggio di ieri dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, “l’intervento si è reso necessario anche alla luce degli ultimi dati certificati dall’ISTAT, che hanno portato alla revisione del deficit relativo all’anno 2023 arrivando alla misura del 7,2 per cento, revisione al rialzo che segue quella già intervenuta per gli anni 2021 e 2022.”.
Come detto il decreto prevede l’eliminazione, per gli interventi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, di tutte le residue fattispecie per le quali alla data di oggi risultava ancora vigente lo sconto in fattura o la cessione del credito, in luogo delle detrazioni.
Inoltre, al fine di cristallizzare la situazione al 4 aprile 2024, data di scadenza ordinaria del termine previsto per le agevolazioni eliminate, è stato cancellato anche l’istituto della remissione in bonis, che avrebbe consentito, con il pagamento di una sanzione minima, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024.
Al fine di garantire una adeguata e tempestiva conoscenza delle grandezze economico-finanziarie connesse ai bonus edilizi in via anticipata rispetto al momento in cui le relative fatture elettroniche sono caricate sullo SDI, sarà introdotta una nuova comunicazione preventiva nel momento dell’avvio del progetto dei lavori. L’omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa ad interventi già avviati, determinerà l’applicazione di una sanzione amministrativa di €. 10.000, se relativa a nuovi interventi, determinerà la decadenza dall’agevolazione fiscale.
Un altro paletto all’utilizzo dei bonus è stato messo per i soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario. Secondo le indicazioni del Ministro Giancarlo Giorgetti, infatti, il contribuente dovrà prima compensare i ruoli scaduti. Viene così disposta la sospensione, fino a concorrenza di quanto dovuto, dell’utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti ai crediti d’imposta in presenza di debiti verso l’erario superiori a euro 10.000.
Pare che siamo giunti all’ultimo atto di questa triste commedia, una commedia nata male, ma forse gestita anche peggio.
Fabrizio Carta