Hanno pochi giorni le regole del ministro Piantedosi e hanno già suscitato dubbi e polemiche. Specie per chi, avendo un locale pubblico, si dovrebbe sobbarcare costi extra per garantire la sicurezza non solo all’interno del proprio esercizio, bar o discoteca che sia, ma anche nelle immediate vicinanze. Dall’addetto interno alla sicurezza, che dovrà essere in collegamento con le forze dell’ordine,  al codice di condotta del cliente, passando per telecamere e illuminazione. Il decreto Piantedosi, non obbligatorio, mette in allerta ConfCommercio.

Gestori chiamati al controllo fuori dal proprio locale. “Non sono obbligatorie, ma volontarie” riporta una nota del Viminale, ma le ‘linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici’ volute dal ministro degli Interni e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 25 gennaio fanno storcere il naso e le associazioni di categoria chiedono un tavolo di confronto. Piantedosi comunque ci tiene a far sapere che la misura è volontaria e lo specifica con un post su IG: “l’adozione delle line guida è stata ampiamente condivisa con le associazioni di categoria, Regioni ed Enti locali e va incontro ad esigenze da loro stesse rappresentate. Non introducono obblighi e sanzioni e non impongono investimenti. Gli operanti potranno scegliere se adottarle o meno, in piena libertà”. Ciò nonostante, in prima battuta, è arrivata la replica da parte di Fiepet Confesercenti che reputa il provvedimento “inaccettabile per il mancato coinvolgimento delle associazioni e il tentativo di scaricare responsabilità, che spettano alle forze dell’ordine, sui gestori di bar, discoteche e simili”. Dichiarazione poi ricalibrata dal proprio presidente Giancarlo Banchieri: “ringraziamo il ministero degli Interni per i chiarimenti sulle nuove linee guida per la sicurezza e in particolare per le precisazioni sulla volontarietà dell’adesione e sugli strumenti a tutela delle imprese. La sicurezza è una priorità fondamentale per i nostri esercizi e per la clientela. Ora attendiamo un incontro con il ministero per chiarire definitivamente modalità e ambiti di applicazione di queste linee guida e promuovere una collaborazione efficace sul tema sicurezza tra forze dell’ordine e imprese”.

Le regole di Piantedosi interesseranno bar, discoteche, stabilimenti balneari,  strutture ricettive, sale giochi e qualsiasi altro locale che fornisca intrattenimento. Chiunque abbia un’attività simile, dovrà individuare, e formare, un ‘referente della sicurezza’ all’interno del proprio locale. A questa persona l’incarico di collaborare con le forze dell’ordine segnalando quelle situazione che possano essere un rischio per l’ordine pubblico.  Ogni imprenditore, inoltre, dovrà installare un’apposita videosorveglianza, con gli occhi elettronici che in particolare modo puntino sulla cassa e sugli ingressi del locale, anche dall’esterno, Dovranno garantire una adeguata e consona illuminazione nei luoghi dove l’attività viene svolta. Quindi non solo dentro il locale, ma anche oltre, laddove i lampioni pubblici non fossero sufficienti. Ma il ministro Piantedosi vorrebbe coinvolgere anche la clientela, in una sorta di gioco di squadra con il barista, affinché l’aperitivo o la serata danzante si svolga senza episodi che possano turbare l’ordine pubblico. In ogni locale, infatti, dovrà essere appeso in bella vista il ‘codice di condotta del cliente’ che non dovrà accedere nell’esercizio pubblico portando con sé armi, spray urticanti, sostanze stupefacenti, causare danni al locale e non essere molesto. In caso contrario, il barista o chi per esso, può rifiutarsi di servirlo. 

di Redazione AltovicentinOnline

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