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Stessi prezzi, ma confezioni più piccole, l’inchiesta di Altroconsumo

a cura di Altroconsumo

Il fenomeno è piuttosto evidente sui prodotti che acquistiamo abitualmente: le confezioni si fanno più piccole e il peso del contenuto si fa più leggero. Il prezzo, però, non segue sempre la stessa logica. Spesso è più facile accorgersi anche di piccole variazioni di formato e di quantità se si tratta di prodotti che acquistiamo di frequente oppure che fanno già parte della nostra spesa abituale. Eppure in tantissimi casi questi cambiamenti rischiano di passare inosservati, almeno fino quando non si arriva in cassa e si scopre che lo stesso prodotto, oltre a essersi “ristretto” spesso costa anche di più. Si chiama shrinkflation ed è il fenomeno che disorienta il consumatore e alleggerisce ulteriormente le sue tasche.

Cos’è la shrinkflation

Il neologismo shrinkflation (in italiano “sgrammatura”) deriva dall’unione di due termini inglesi: il verbo “to shrink”, ovvero restringere, e il termine “inflation” (inflazione), ovvero la crescita generale dei prezzi. Si tratta di un fenomeno che si osserva ormai da anni e che consiste nella tendenza dei produttori a ridurre la quantità di prodotto all’interno delle confezioni, mantenendo però il prezzo sostanzialmente invariato. In altri casi, invece, il prezzo della confezione subisce, seppur in misura limitata, un aumento a fronte della riduzione del suo contenuto. È uno stratagemma che viene utilizzato per aumentare i prezzi in maniera poco trasparente, senza che un consumatore poco attento se ne accorga.

Esempi di shrinkflation

Come riconoscere i prodotti oggetto di shrinkflation? Difficile dare una risposta netta anche perché, è bene precisarlo, parliamo di un fenomeno complesso che ha diverse declinazioni. Nell’ultima analisi abbiamo riscontrati casi di pura riduzione di grammi o di millilitri di prodotto contenuti nella confezione, in alcuni casi operato in occasione di una riformulazione del prodotto stesso. I rincari dei prezzi unitari al litro o al chilo sono consistenti: per metà dei prodotti parliamo di variazioni superiori al 30%.

Detersivo per piatti Nelsen

Uno dei casi più evidenti è quello del detersivo per piatti Nelsen. Lo avevamo già segnalato lo scorso giugno, quando la confezione era passata da un litro a 900 ml: in quella occasione il prezzo era passato da 1,30 a 1,67 euro al litro. Ora però la confezione si è ridotta ulteriormente, arrivando a 850 ml: il prezzo al litro ha raggiunto 2,55 euro, un rincaro del 53%. Il dosaggio consigliato in etichetta, invece, non è cambiato ed è sempre 12 grammi di prodotto ogni 5 litri d’acqua.

Nielsen piatti in flacone da 900 e da 850 ml

Patatine Pringles Originals

Un altro prodotto su cui abbiamo riscontrato una doppia riduzione di formato è Pringles Originals: prima passato da confezioni da 200 a 190 grammi e ora ridotto ulteriormente di 15 grammi, arrivando a 175 grammi (il prezzo al chilo è cresciuto del 22%). In più, in alcuni punti vendita, come i discount, troviamo un formato più grande, da 185g, in alternativa a quello da 175g. Restando sulle patatine, anche Amica Chips (versione classica) è passata dalle buste da 200 grammi a quelle da 190, registrando un +109% nel prezzo al chilo.

Birra Peroni Nastro Azzurro

Non sono esenti da dinamiche di shrinkflation le birre. Nell’immagine possiamo notare come Peroni Nastro Azzurro sia passata da una bottiglia da 66 cl a quella da 62, perdendo così 4 cl. Il prezzo è cresciuto del 18%, ora infatti la birra costa 2,71 euro al litro. In più è comparsa anche una variante “Mais nostrano”, sempre da 62 cl Un situazione simile è stata rilevata anche per le lattine di birra Tennent’s Super, passate dal formato da 50 a quello da 44 cl, con un rincaro del prezzo al litro del 21%. Un cambio di formato c”è stato anche per Becks, la cui lattina da 50 cl è passata a 44, il prezzo al litro in questo caso è salito del 28%.

Prosciutto cotto

Non sono esenti da pratiche di shrinkflation gli affettati confezionati che troviamo nei banchi frigo dei supermercati. Nella nostra indagine abbiamo riscontrato variazioni nel peso del prosciutto cotto a marchio Aia, Citterio, Rovagnati e Vismara che hanno ridotto le proprie confezioni tra i 10 e i 30 grammi, peccato che ad aumentare sia stato il prezzo.

 

Anche tutta la linea di prodotti della Nocciolata Rigoni di Asiago ha subito una riduzione delle confezioni. Se prima i vasetti erano disponibili nei formati da 270, 350 e 700 grammi, ora sono passati a 250, 325 e 650 grammi. Anche in questo caso, il prezzo al chilo è lievitato tra l’11% del formato grande al 38% per il più piccolo. Gli yogurt greci della linea Delta (Yomo) e di Fage sono passati da vasetti da 170 a 150 grammi. Il prezzo al chilo è cresciuto del 30% per Delta e del 65% per Fage. In più il vasetto da 250 g si trova solo in alcuni punti vendita in alternativa a quello da 325 g.

Neutro Roberts idratante con glicerina e saponette

Anche il sapone liquido Neutro Roberts idratante con glicerina è passato da un flacone da 300 a uno da 200 ml. Questo è uno dei prodotti che ha registrato gli aumenti più marcati: il prezzo al litro è lievitato del 201%. Le saponette Neutro Roberts e Palmolive sono disponibili oggi in multipack da 3 saponette, mentre prima le confezioni ne contenevano 4 (Neutro Roberts in formato speciale 3+1 gratis) mentre Nidra ha alleggerito le proprie saponette di 10 grammi: prima erano da 100 grammi, oggi da 90.

 

Bagnoschiuma Vidal tonificante al muschio bianco

C’è poi una tendenza piuttosto evidente che riguarda i bagnodoccia. In molti casi abbiamo riscontrato che diversi marchi hanno ridotto la quantità di prodotto presente nei flaconi grandi. Se in precedenza la quantità di bagnoschiuma contenuta in un flacone grande era di 750 ml, ora arriva in molti casi a 650 ml. Non abbiamo riscontrato lo stesso fenomeno sui formati piccoli, compresi tra i 200 e i 300 ml. Vediamo l’esempio di Vidal bagnoschiuma tonificante al muschio bianco: nel passaggio da 750 a 650 ml il prezzo al litro è salito del 22%, ma la confezione è rimasta pressoché identica, perché è diminuito il contenuto. Su questo prodotto si rischia poi di aggiungere ulteriori elementi che disorientano e non permettono di fare un confronto efficace: il formato “grande” è disponibile nei supermercati sia in flaconi da 650 che da 600 ml, mentre nei negozi specializzati che vendono prodotti per la pulizia lo abbiamo trovato anche in formato da 500 ml, seppur con una confezione di dimensioni simili. Questo ultimo, contrariamente alle aspettative, è anche il più conveniente rispetto a quanto trovato nei supermercati (3,60 euro al litro).

 Non solo shrinkflation, le pratiche che disorientano

Durante il monitoraggio abbiamo raccolto anche altri casi di pratiche messe in atto dai produttori. Non possiamo definirli esempi di vera e propria shrinkflation, ma sono la dimostrazione di come possa essere sempre più difficile fare scelte consapevoli quando si va a fare la spesa. Vediamo i casi più comuni tra gli scaffali.

1) Formati speciali e prezzi in linea, ma confezioni ristrette

Nel primo caso rientrano le strategie commerciali delle marche che immettono sul mercato il formulazioni speciali o ricette premium, riducendone il contenuto rispetto alla versione classica. Con questa strategia, il produttore riesce a mantenere il prezzo della confezione in linea con quello standard, garantendosi così una platea di acquirenti potenzialmente più vasta, pur commercializzando confezioni con quantità di prodotto inferiori.

Variante che acquisti, formato che trovi

Se prendiamo per esempio le patatine Pringles, il formato in commercio dipende anche dai vari gusti disponibili. Prendiamo la versione Spicy BBQ o Extra Hot: in entrambi i casi sono vendute in un tubo da 160 g, quella alla paprika o le Originals, invece, sono in confezioni da 175 g. Discorso analogo per i Baci Perugina: una delle varie confezioni in commercio è da 200 grammi ma, se si sceglie la variante all’amaretto, questa è acquistabile in confezione da 150 grammi con dimensioni e prezzo similari rispetto alla variante classica, ma il peso è inferiore. Anche la Robiola Osella classica ha 20 grammi in più rispetto alla versione light, ma il prezzo a confezione rimane lo stesso. A uno sguardo poco attento, perciò, potrebbe non saltare all’occhio.

2) Se il formato cambia da un negozio all’altro

Il secondo caso riguarda gli stessi prodotti venduti in formati diversi, a seconda del punto vendita. Questa modalità non permette al consumatore di fare valutazioni univoche e di comparare in maniera efficace i prezzi di uno stesso articolo. Per alcuni prodotti come bibite, ma anche detersivi, ammorbidenti e prodotti per l’igiene personale (per esempio gli assorbenti), possono essere presenti in assortimento formati differenti a seconda delle insegne dei supermercati. Quindi spesso si è costretti ad acquistare una confezione più piccola perché l’unica disponibile nel punto vendita visitato, mentre per approfittare di una confezione con una quantità maggiore di prodotto (e un prezzo al chilo o al litro più basso) bisogna recarsi in un altro supermercato. In questo la scelta del punto vendita, come dimostra anche l’ultima inchiesta Altroconsumo sui  supermercati più convenienti è fondamentale per risparmiare sulla spesa di tutti i giorni.

Il caso della birra Heineken

A titolo di esempio, consideriamo una bottiglia singola di birra Heineken Original. In alcuni supermercati non è disponibile la bottiglia da 66 cl, la più comune: nei punti vendita Esselunga abbiamo trovato solo la bottiglia da 50 cl, nei supermercati Lidl da 40 cl. Questa differenza ha un effetto anche sul prezzo al litro: rispetto alla versione da 66 cl, infatti la bottiglia da 50 cl costa il 13% in più mentre quella da 40 il 29% in più.

Sughi pronti Barilla

Un altro esempio sono sughi Barilla disponibili in tutti i supermercati nel formato da 400 g, ma in alcuni è presente solo il formato più piccolo da 295 g. Se si sceglie la versione piccola (spesso l’unica disponibile) si spende il 5% in più rispetto al formato standard da 400 grammi.

3) Multipack e promozioni speciali: i formati che disorientano

Bisogna considerare che sugli scaffali è possibile trovare anche formati specifici e differenti per i multipack in promozione speciale. Uno degli esempi più comuni riguarda i detersivi liquidi. Se si sceglie di acquistare un singolo flacone, le etichette hanno un’indicazione chiara dei lavaggi contenuti all’interno. Le cose cambiano, però, quando si acquistano i multipack da 3 o 4 flaconi che risultano più piccoli e, di conseguenza, garantiscono un minor numero di lavaggi. Vediamo l’esempio di Dixan. Dixan liquido: nella giungla dei formati, valutarne la convenienza è un’impresa

Difendersi dalla shrinkflation e dalle altre pratiche

C’è un modo per difendersi da questo fenomeno? Un’arma che possiamo utilizzare è l’attenzione. Quando siamo al supermercato è sempre bene valutare il formato del prodotto che stiamo per acquistare, cioè il peso o il volume, e controllare il prezzo al kg o al litro, così da capire effettivamente quanto stiamo spendendo in proporzione alla quantità di prodotto che mettiamo nel carrello. Le promozioni speciali o i pacchi in formato famiglia possono essere un’alternativa per chi vuole risparmiare, ma è sempre bene valutarne l’effettiva convenienza considerando il prezzo al kg o al litro, oltre che la corrispondenza delle quantità di prodotto alle reali necessità di consumo.

Fonte Altroconsumo (https://www.altroconsumo.it/alimentazione/fare-la-spesa/news/shrinkflation)